“Siamo stati aggrediti, volevamo solo essere ascoltati”
(Napoli). “Siamo venuti in stazione perché in 9 mesi non abbiamo ottenuto niente. Ci sono gli arrestati, le due macchine sono state ritrovate ma lo stato italiano non riesce a dirci cosa sia successo”. Così Gino Bergamè. “Siamo venuti qui pacificamente ma quando siamo arrivati siamo stati aggrediti. Altri nostri familiari stanno andando in ospedale. Noi non volevamo bombardare la stazione ma solo essere considerati dallo Stato. Vogliamo sapere i nostri cari che fine abbiano fatto”. Così Serena Maselli. “Più di una persona mi ha aggredito e ce n’è stata una che mi ha tirato i capelli più volte. Non so se sia un poliziotto”. Così Anna Russo, figlia, sorella e cugina dei tre napoletani rapiti in messico 9 mesi fa
“Non ho più niente da perdere. Ci hanno aggredito e siamo pieni di lividi. Perchè? Perché voglio sapere quando vengono interrogate le persone che sono state arrestate. Quando li interrogano?” Così Silvana Esposito moglie, madre e zia dei tre napoletani rapiti in messico 9 mesi fa. (Luca Leva/alanews)
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