Regeni, sit-in davanti ambasciata Egitto a Roma per processo in Italia
Di Trapani (Fnsi): “Da oggi al 31 maggio stampa italiana ricordi i nomi dei quattro imputati”
(Roma). “Ringraziamo tutte le associazioni e le singole persone che oggi, davanti all’Ambasciata d’Egitto a Roma e davanti al Consolato egiziano a Milano, hanno deciso da che parte stare”. Lo scrivono Paola e Claudio Regeni, genitori di Giulio. Destinatari della lettera gli attivisti del Festival dei Diritti Umani, che nella giornata di oggi hanno organizzato un sit-in davanti all’ambasciata egiziana a Roma, e davanti al consolato a Milano, per chiedere che il processo sul caso Regeni abbia inizio in Italia. “I colpevoli sono stati individuati, la barzelletta è che non riescono a trovarli. Non potrebbero venire perché non informati. La Corte Costituzionale dovrebbe dare un’informazione della legge Cartabia per stabilire se si possa procedere anche in assenza degli imputati”Così Giuseppe Giulietti, Presidente Federazione Nazionale della Stampa. Sono intervenuti tra gli altri anche il Presidente Fnsi Vittorio Di Trapani e Diego Baldoni dell’Associazione Dottorandi e Dottori di ricerca in Italia (Stefano Chianese/alanews)
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