L’ex presidente della NDB Troyjo: “Cina ha ruolo enorme nel dare servizi, Usa e Ue meno”
“BRICS minaccia a occidente? Penso rimangano forza del bene, nel mondo serve cooperazione”
POLITICA (Roma). “BRICS era un’idea di come l’economia mondiale sarebbe stata nel 2030, BRICS 2.0 come mi piace chiamarla è stato un processo di avvicinamento di Governi per discutere questioni diverse come ambiente e espansione economica e la creazione di alcune nuove istituzioni come la new development Bank, ma adesso dopo l’ultimo summit in sud africa c’è stato un allargamento. Il futuro della piattaforma verrà definito da cosa loro stessi decideranno di fare. Mi aspetto che i BRICS rimangano una forza per il bene, per la cooperazione. Nel mondo moderno c’è un deficit enorme di cooperazione”. Così Marcos Prado Troyjo ex presidente della New Development Bank, a margine di una conferenza sul rapporto tra l’Italia e i BRICS organizzata dalla formazione “Indipendenza” di Alemanno. “Giusta la decisione dell’Italia di lasciare la via della seta? E’ importante concentrarsi non solo sul metodo di approvvigionamento ma anche sulla opportunità di domanda. Mancano infrastrutture nei paesi del sud del mondo. La risposta a questa necessità deve venire da qualche parte. E’ naturale che questi paesi del medio oriente-sud est asiatico, latin America e Cina si uniscano attraverso le loro banche e le loro istituzioni per offrire questi servizi. Penso che anche gli Usa e l’Ue ad un certo punto hanno avuto un ruolo importante per offrire questi servizi ma è stato in declino negli ultimi anni. La geoeconomia è importante e adesso la Cina ha un ruolo enorme, questo trend continuerà. Ci saranno nuovi attori. Ogni governo deciderà se vuole dare soluzioni o puntare su ambizioni geopolitiche””Le guerre? Senza dubbio la guerra in Ucraina è la più delicata sfida dalla fine della seconda guerra mondiale, la nuova ondata di guerra in medio oriente dopo l’attacco di Hamas a Israele è una sfida difficile dal punto di vista geopolitico. Spero che I paesi possono trovare una pace, entrambe influenzano la stabilità necessaria per gli investimenti e influenzano quella che sarà l’economia globale del futuro, aumentano i rischi esistenti” (Stefano Chianese/alanews)
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