Caso Rupnik, il racconto dell’ex religiosa: “Mi spogliava e toccava nell’atelier dove dipingeva”
Branciani: “Non voleva che salutassi gli amici, ma voleva che abbracciassi e baciassi solo lui”
CRONACA (Roma). “Ho conosciuto Rupnik durante gli studi universitari di Medicina in Sapienza, pensavo di partire missionaria dopo la laurea e pensavo mi servisse una maggiore crescita spirituale. Lui da subito fu molto disponibile, mi invitò fin da subito nell’atelier dove dipingeva e mi inondava di complimenti e dicendo che ero proiettata verso un’integrazione di anima, corpo e spiriti. Fin da subito da una parte inizia ad introdurre il risvolto negativo degli apprezzamenti: se saluto gli amici con baci e abbracci diceva era negativo ma mi chiedeva di vivere solo con lui quella dimensione. Una volta mi alzò la gonna dicendo che era quello che faceva la madonna, dicendo che se non lo rifacevo io non potevo capire l’importanza della sua esperienza artistica e spirituale. MI spogliava e mi toccava”. Così Gloria Branciani, ex religiosa della Comunità Loyola abusata dall’ex gesuita padre Marko Rupnik insieme ad altre 20 religiose della comunità. (Marco Vesperini/alanews)
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