Processo a Impagnatiello, la difesa: “Somministrazione di veleno a Giulia irrisoria”
Le legali Geradini e Barbaglia: “Quantità talmente irrilevanti da non produrre sintomi”
(Milano). È appena terminata la quinta udienza del processo nei confronti di Alessandro Impagnatiello, davanti ai giudici della Corte d’Assise d’Appello di Milano. Il barman 30enne è imputato dell’omicidio della fidanzata, Giulia Tramontano, e del bimbo che la 29enne portava in grambo da 7 mesi, Tiago. Al centro del dibattito odierno gli elementi emersi nel corso degli esami tossicologici sul cadavere della vittima, volti ad accertare i presunti molteplici tentativi di avvelenamento messi in atto da Impagnatiello. Un elemento considerato importante dall’accusa, per stabilire la sussistenza dell’aggravante della crudeltà nell’omicidio. Dalle testimonianze dei medici ascoltati in aula, è emerso che “le quantità di veleno rinvenute nel corpo di Giulia erano irrilevanti”, a tal punto da “non produrre nemmeno sintomi in un individuo”. Lo hanno detto le avvocatesse Giulia Geradini e Samanta Barbaglia, appena uscite dall’aula, parlando con i giornalisti presenti al termine dell’udienza. (Lorenzo Bonuomo/alanews)
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