Da Milano alla Siria come foreign fighter dell’Isis, condanna annullata: “Non sapeva del processo”
Intervista all’avvocato Gianpaolo Di Pietto, difensore d’ufficio di Monsef El Mkhayar
CRONACA (Milano). “Tecnicamente il processo è regredito alla fase delle indagini preliminari e, quando verrà assegnato a un gip, questo giudice sospenderà il processo fino al termine della prescrizione, fissato a dicembre 2038”. Lo afferma l’avvocato Gianpaolo Di Pietto, difensore d’ufficio del giovane marocchino Monsef El Mkhayar, fuggito nel gennaio 2015 dalla comunità che lo ospitava in provincia di Milano per andare a combattere per l’Isis in Siria. Monsef viene condannato a 8 anni per terrorismo dalla Corte d’Assise di Milano, per poi vedersi annullata in secondo grado la sentenza perché all’oscuro del processo a suo carico. “Viene a galla che è detenuto presso una struttura di sicurezza gestita dai curdi – aggiunge l’avvocato Di Pietto -. Per quanto mi riguarda, ho provato tramite i canali diplomatici a contattarlo, ma c’è un problema insormontabile: non è cittadino italiano”. (Alessandro Boldrini/alanews)
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