Anziana morta e fatta a pezzi, pena ridotta a 20 anni. La difesa: “Non c’è prova dell’omicidio”
Confermata in appello la condanna per Rosa Fabbiano, l’avvocato Ligotti annuncia ricorso in Cassazione
Cronaca (Milano). La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha condannato a vent’anni di reclusione Rosa Fabbiano, la donna imputata di aver ucciso e fatto a pezzi il cadavere dell’anziana madre, Lucia Cipriano, a Melzo, nel Milanese. La Corte ha riconosciuto le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti contestate (come richiesto anche dalla procura generale) rispetto alla sentenza di primo grado, che aveva condannato Fabbiano a 26 anni. La difesa, rappresentata dall’avvocato Roberta Ligotti, annuncia ricorso in Cassazione: “Il nodo da sciogliere è che non c’è la prova dell’omicidio, è sempre dato per scontato”, ha detto contestando il calcolo della pena nei confronti di “una donna sola, vessata e con un tumore al seno” di cui “non hai la prova di come sua madre sia morta”. (Alessandro Boldrini/alanews)
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