Boxe, membro comitato ungherese dopo match contro Imane Khelif: “Cio dovrà trarre delle conseguenze”
Balázs Furjes: “Ritirarsi o non battersi non è mai stata un’opzione per Anna Luca Hamori”
Sport (Parigi). “Noi ungheresi siamo sempre stati e saremo sempre a favore delle competizioni eque, noi abbiamo sempre creduto che ogni match, ogni gara e competizione deve essere decisa sul campo da gioco, in pista, in piscina o sul ring. Le competizioni non vanno decise da un’altra parte, ma in gare eque sul campo. Per questo motivo, per la famiglia olimpica ungherese non gareggiare non è mai stata un’opzione, ma ancora più importante è il fatto che, al di là della mia volontà e del nostro comitato olimpico, non battersi non è mai stata un’opzione nemmeno per Luca”. Così Balázs Furjes, membro ungherese del Comitato olimpico internazionale dopo il match di boxe perso da Anna Luca Hamori contro la pugile algerina Imane Khelif alle Olimpiadi di Parigi 2024. “Ovviamente, il torneo olimpico di boxe qui a Parigi avrà delle conseguenze e dovranno essere debitamente valutate dopo la fine dei Giochi, proprio come per tutte le altre competizioni, sport e discipline. In qualità di membri leali della famiglia olimpica, siamo convinti al 100% che il CIO prenderà necessariamente una decisione e che questa sarà una decisione corretta”, aggiunge. (Andrea Eusebio e Alessandro Boldrini/alanews)
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