Prato, presidio Cgil per denunciare criticità del carcere. Nolè: “Servono misure concrete”
Coordinatore Polizia penitenziaria Cgil: “Difficile gestione senza direttore effettivo”
Cronaca (Prato). Dopo il suicidio avvenuto nel carcere di Prato, il sindacato scende in piazza ancora una volta per denunciare le condizioni in cui vivono detenuti e personale. La Cgil Funzione Pubblica ha organizzato un presidio e alcuni delegati sono entrati in Prefettura per chiedere maggiori garanzie all’interno della Casa circondariale. “Le risposte che ci hanno dato, come spesso avviene, sono impegni che vengono assunti, soprattutto perché quello che viene richiesto esula dalle competenze del Prefetto. Noi speriamo e siamo certi che presto verranno comunicate queste denunce agli organi competenti. I lavoratori da tanti anni stanno aspettando risposte concrete. Per un carcere non avere un direttore effettivo significa non governare una struttura, lasciare al caso, al primo che la mattina deve oganizzare il lavoro. Prato è sicuramente il carcere più complesso della Toscana”. Elia Ambrosio, insegnante del centro provinciale per l’istruzione degli adulti presso il carcere di Prato: “E’ il terzo anno che lavoro in questo istituto e posso sicuramente segnalare un cambiamento della situazione generale. Talvolta ci sono ritardi nell’esecuzione delle lezioni, ma da quest’anno ci sono anche problemi strutturali nelle aule, spesso inagibili. Abbiamo sempre avuto collaborazione con l’amministrazione. Tuttavia, nell’ultimo periodo segnaliamo un ritardo nelle comunicazioni perché manca un direttore titolare”. (Emanuele De Lucia/alanews)
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