Infermiere incinte, parla una di loro: “Noi discriminate dallo Stato”
“Si parla tanto di natalità e poi quando vinciamo un concorso veniamo umiliate così”
Cronaca (Roma). Giulia, nome di fantasia, è una delle vincitrici del concorso pubblico per infermiere bandito per varie strutture sanitarie del Lazio come Asl Roma 2, Asl di Rieti, l’Ifo e l’azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata, invitate a prendere servizio e firmare il contratto dopo la maternità a differenza dei colleghi maschi o di donne non in maternità. “Uno studia e riesce a risultare tra i primi posti di un concorso difficile e poi gli viene negata l’assunzione immediata. Si cerca di entrare in un ospedale pubblico perché si pensa sia un posto di lavoro più tutelato rispetto al privato, e invece ci si ritrova che persone più in basso di te in graduatoria vengono assunte subito e tu vieni rinviata perché incinta. È una discriminazione. Già uno si ritrova in un momento sensibile per una donna, come la gravidanza, poi dover sentirsi anche umiliate, neanche avessimo la peste, uno non se lo aspetta dallo Stato”. “Da quella graduatoria di circa 8 mila infermiere idonei ne assumeranno circa 1500 – afferma Michela Flores di Usb Sanità Roma e Lazio -. Noi ci ritroviamo quindi con condizioni di discriminazioni, condizioni di carichi di lavoro al limite dell’impossibile per i lavoratori e con un presidente di Regione che pensa ad attaccare la stampa invece di garantire che il sistema funzioni nel rispetto delle norme”. (Marco Vesperini/alanews)
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