Pechino, 11 Mar – La polizia filippina ha arrestato l’ex presidente Rodrigo Duterte per un’indagine della Corte penale internazionale riguardante accuse di crimini contro l’umanità legati alla sua campagna anti-narcotraffico, che ha causato migliaia di morti.
Il 11 marzo 2025 segna una data storica per le Filippine, con l’arresto di Rodrigo Duterte, ex presidente del paese, da parte della polizia nazionale filippina. Questo evento si inserisce all’interno di un’inchiesta della Corte penale internazionale (CPI), che accusa Duterte di crimini contro l’umanità legati alla sua controversa campagna contro il narcotraffico, la quale ha portato alla morte di migliaia di persone durante il suo mandato dal 2016 al 2022.
L’operazione della polizia nazionale
L’operazione di arresto è stata condotta nell’ambito di un’indagine avviata dalla CPI nel 2018, a seguito di numerose segnalazioni di violazioni dei diritti umani. Durante la sua presidenza, Duterte ha implementato una “guerra alla droga” caratterizzata da operazioni violente, che hanno portato a un alto numero di omicidi extragiudiziali. Secondo un rapporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), si stima che oltre 20.000 persone siano state uccise in operazioni di polizia o da gruppi armati in questo periodo.
Le accuse della Corte penale internazionale
Le accuse mosse dalla CPI si concentrano su diversi aspetti della campagna contro il narcotraffico di Duterte. Tra le principali violazioni si possono elencare:
- Esecuzioni extragiudiziali di sospetti spacciatori di droga.
- Violazioni sistematiche dei diritti umani, inclusi arresti arbitrari e torture.
- Impunibilità per le forze di polizia coinvolte in tali operazioni.
Queste pratiche hanno sollevato forti critiche a livello internazionale, con richieste di maggiore responsabilità e giustizia per le vittime.
Implicazioni politiche e sociali
L’arresto di Duterte ha generato reazioni contrastanti sia a livello nazionale che internazionale. I suoi sostenitori lodano i suoi sforzi nel combattere il narcotraffico, mentre i critici mettono in evidenza la mancanza di rispetto per i diritti umani. Le conseguenze politiche di questo evento potrebbero essere significative, poiché Duterte ha mantenuto una base di sostenitori fedele anche dopo il termine del suo mandato.
La risposta del governo filippino
L’Ufficio della presidenza filippina ha confermato l’arresto di Duterte, affermando che il governo rispetterà il processo legale e coopererà con le autorità competenti. Tuttavia, la reazione del governo potrebbe essere influenzata da pressioni interne ed esterne, con organizzazioni per i diritti umani che chiedono una maggiore responsabilità per le violazioni commesse durante il suo mandato.
In conclusione, l’arresto di Duterte rappresenta un momento cruciale nella storia recente delle Filippine, sollevando interrogativi sulla giustizia, la legalità e il futuro del paese in un contesto di crescente attenzione internazionale sui diritti umani.