Rigivan Ganeshamoorthy, medaglia d’oro alle Paralimpiadi 2024, è stato ospite di NewzGen, dove ha condiviso aneddoti sulla fama, il suo rapporto con la disabilità e la necessità di inclusione nel mondo dello sport. Sottolinea l’importanza di una normale vita quotidiana e l’equità per tutti gli atleti.
Rigivan Ganeshamoorthy, conosciuto affettuosamente come “Rigi”, ha recentemente conquistato il mondo delle Paralimpiadi 2024 a Parigi, portando a casa una medaglia d’oro che ha sorpreso sia lui che il pubblico. La sua storia va oltre il semplice successo sportivo; è un racconto di resilienza, determinazione e un approccio unico nell’affrontare le sfide della vita. Durante la sua partecipazione alla trasmissione NewzGen, Rigi ha condiviso le sue esperienze con una spontaneità e un’ironia che hanno profondamente colpito gli spettatori.
La vita dopo la vittoria
Dopo la vittoria, Rigi ha rivelato che la sua vita non è cambiata affatto. Come ha affermato, «Non è cambiata affatto. Sto ancora facendo esattamente quello che facevo prima». Questa affermazione riassume il suo approccio alla vita: non si lascia travolgere dalla fama, ma continua a vivere secondo una routine familiare. La sua umiltà è una delle sue caratteristiche distintive, rendendolo un esempio autentico di come affrontare la vita, anche quando si è sotto i riflettori.
Rigi ha anche notato che, mentre lui è rimasto con i piedi per terra, alcune persone attorno a lui hanno cominciato a sentirsi più importanti. «Non io, ma alcune persone intorno a me sì. Qualcuno si è preso meriti che non aveva», ha spiegato. Questa situazione lo ha portato a riflettere su cosa significhi avere amici veri, quelli che ti supportano senza cercare di approfittare del tuo successo.
Affrontare la disabilità
Uno degli aspetti più interessanti dell’intervista è stato il modo in cui Rigi ha affrontato il tema della disabilità. Pur non considerandosi un modello da seguire, è consapevole di come la sua esperienza possa ispirare gli altri. «Ricevo tanti messaggi bellissimi, da giovani e adulti che affrontano difficoltà simili alle mie». Rigi sottolinea che la disabilità deve essere normalizzata e non nascosta. Spesso le persone normodotate sono troppo attente a non scherzare sulla disabilità, mentre lui e molti altri atleti desiderano essere inclusi in ogni aspetto della vita, comprese le battute e le prese in giro.
Disparità di attenzione mediatica
Tuttavia, Rigi ha evidenziato un problema serio: la disparità di attenzione mediatica tra atleti olimpici e paralimpici. «Gli atleti paralimpici appaiono solo durante le Olimpiadi o i Mondiali. Subito dopo veniamo dimenticati», ha affermato. Questa osservazione mette in luce un aspetto critico della cultura sportiva, in cui il talento e gli sforzi degli atleti paralimpici vengono, troppo spesso, trascurati. Rigi chiede una maggiore equità nell’attenzione mediatica e una rappresentazione più costante dei successi degli atleti paralimpici.
Un momento particolarmente emozionante per Rigi è stato l’incontro con il Presidente della Repubblica, un onore che ha vissuto con grande emozione. «Ho consegnato al Presidente il disco con cui ho gareggiato a Parigi. È stato un momento che porterò sempre con me». Questo incontro rappresenta un riconoscimento non solo per lui, ma anche per tutti gli atleti paralimpici, un segnale di rispetto e attenzione verso le loro conquiste.
Guardando al futuro
Rigi è già concentrato sui suoi prossimi obiettivi, in particolare i Mondiali di settembre a New Delhi. La preparazione è fondamentale, e continua ad allenarsi nella sua palestra super accessibile di Ostia. «Ancora non ho ripreso una dieta, però: la mia strategia vincente per Parigi è stata mangiare nei ristoranti, e forse continuerò così!». Questo approccio leggero e divertente alla preparazione atletica è un altro aspetto della sua personalità che lo rende speciale.
Rigi offre una prospettiva unica sulla vita, lo sport e la disabilità. La sua voce è quella di un atleta che ha raggiunto un traguardo incredibile, ma che cerca anche di utilizzare la sua esperienza per promuovere un cambiamento positivo nella società. La sua lotta per l’equità, la normalizzazione della disabilità e il riconoscimento degli atleti paralimpici è una battaglia che coinvolge tutti noi. Con la sua ironia e il suo sorriso, Rigivan Ganeshamoorthy continua a ispirare e a farci riflettere su cosa significhi veramente essere un atleta, un amico e un cittadino del mondo.