Dati allarmanti e preoccupanti nei numeri elaborati dal Servizio Analisi Criminale attraverso l’analisi della Banca dati delle forze di polizia: nel 2024 113 omicidi di donne, di cui 99 avvenuti in ambito familiare o affettivo. Il 54% delle vittime è ucciso da partner o ex partner. Tuttavia, si registra anche un segnale di possibile inversione di tendenza: a differenza degli anni precedenti, i femminicidi mostrano un decremento del 6%
Nel 2024, in Italia si registrano 113 omicidi di donne, di cui 99 avvenuti in ambito familiare o affettivo. Il 54% delle vittime è ucciso da partner o ex partner. A differenza degli anni precedenti, gli omicidi di donne mostrano un decremento del 6%.
Un recente report ha rivelato dati allarmanti e, al contempo, incoraggianti riguardo alla violenza di genere in Italia. Nel 2024, sono state 113 le donne uccise, di cui 61 per mano del partner o dell’ex partner. Questi numeri, elaborati dal Servizio Analisi Criminale attraverso l’analisi della Banca dati delle forze di polizia, evidenziano la persistente drammaticità della situazione, ma anche un segnale di possibile inversione di tendenza.
Negli ultimi anni, il numero di femminicidi ha mostrato un incremento costante, ma il 2024 segna una flessione significativa: si registra infatti una diminuzione del 6% rispetto al 2023, quando erano state uccise 120 donne. Questo calo, purtroppo, non deve farci abbassare la guardia, poiché il 35% degli omicidi avvenuti nel biennio 2023-2024 ha avuto come vittime donne. Questi dati pongono in evidenza una questione sociale di grande rilevanza, che richiede un’attenzione costante da parte delle istituzioni e della società civile.
Dati sui femminicidi e le vittime
È interessante notare che, nel contesto degli omicidi in ambito familiare o affettivo, il numero di donne uccise sta mostrando un progressivo decremento dal 2021. Tuttavia, nel 2024, si è registrato un lieve incremento (+3%) rispetto all’anno precedente, un dato che suggerisce una certa complessità nella dinamica della violenza di genere. Le vittime di genere femminile rappresentano il 65% del totale degli omicidi commessi in ambito familiare o affettivo.
Focalizzando l’attenzione sugli omicidi perpetrati da partner o ex partner, i dati evidenziano un trend preoccupante. Seppur il numero totale di omicidi in questo contesto sia in aumento, il numero di donne vittime è in calo: da 64 nel 2023 a 61 nel 2024, con una diminuzione pari al 5%. Ciò suggerisce una possibile evoluzione nel comportamento degli aggressori, ma può anche riflettere un aumento di consapevolezza e prevenzione da parte delle potenziali vittime, che cercano aiuto e supporto.
Profilo delle vittime e modalità di omicidio
Un’altra dimensione significativa riguarda il profilo delle vittime: nel 2024, il 98% delle donne uccise era maggiorenne e il 74% di nazionalità italiana. Questo dato sottolinea che la violenza di genere colpisce prevalentemente donne adulte e italiane, un fattore che deve essere considerato nella formulazione di politiche di prevenzione e supporto.
Analizzando il modus operandi degli omicidi, emerge che le armi improprie o armi bianche sono state utilizzate nel 2024 in 32 casi, seguite dalle armi da fuoco, impiegate in 30 eventi. Le modalità di asfissia, soffocamento e strangolamento sono state utilizzate in 23 omicidi, mentre le aggressioni fisiche hanno portato a 12 decessi. Questi dati ci offrono uno spaccato inquietante della brutalità con cui spesso avvengono tali crimini, ma anche un’indicazione su come le forze dell’ordine e i servizi sociali possano orientare le loro strategie di intervento.
Le statistiche mostrano anche una differenza di genere riguardo alle modalità di omicidio: mentre le donne sono principalmente vittime di partner o ex partner (67% nel 2023 e 62% nel 2024), gli uomini tendono a essere uccisi da parenti o conoscenti. Questo elemento evidenzia una dinamica complessa che richiede un approccio multidisciplinare per affrontare la violenza in tutte le sue forme.
In sintesi, il report del Servizio Analisi Criminale mette in evidenza una realtà complessa e sfaccettata. Se da un lato si registrano segni di un possibile miglioramento nella riduzione dei femminicidi, dall’altro è necessario un continuo impegno da parte di tutti: istituzioni, associazioni e cittadini. La lotta contro la violenza di genere richiede una mobilitazione collettiva, affinché ogni donna possa vivere in sicurezza e senza paura.