Il 16 marzo 2025, durante l’Angelus, Papa Francesco ha condiviso in forma scritta con i fedeli le sue attuali condizioni di salute, descrivendo un momento di fragilità personale. Le sue parole hanno risuonato non solo tra i presenti al Policlinico Gemelli, dove è attualmente ricoverato, ma anche tra milioni di persone in tutto il mondo, colpiti dalla sua capacità di trasformare la sofferenza in un messaggio di speranza e solidarietà. La sua comunicazione ha toccato temi di grande rilevanza, come la cura e l’amore verso gli altri, l’importanza della preghiera e la necessità di unità in un periodo di crisi globale.
Un momento di vulnerabilità
“Sto affrontando un periodo di prova, e mi unisco a tanti fratelli e sorelle malati: fragili, in questo momento, come me”, ha scritto il Papa, evidenziando come la vulnerabilità umana possa diventare un’opportunità per esprimere amore e solidarietà.
Papa Francesco ha poi sottolineato che, nonostante le difficoltà fisiche, nulla può ostacolare il potere dell’amore e della preghiera. “Il nostro fisico è debole, ma anche così, niente può impedirci di amare, di pregare, di donare noi stessi,” ha continuato, mettendo in luce il ruolo fondamentale delle relazioni umane e della fede nei momenti di crisi.
La luce negli ospedali
Un altro aspetto centrale del suo messaggio è stato l’accento posto sulla luce che si irradia negli ospedali e nei luoghi di cura. “Quanta luce risplende, in questo senso, negli ospedali e nei luoghi di cura! Quanta attenzione amorevole rischiara le stanze, i corridoi, gli ambulatori, i posti dove si svolgono i servizi più umili!” ha affermato, esprimendo gratitudine verso il personale sanitario e i volontari che dedicano le loro vite ad assistere i malati.
In un periodo in cui il sistema sanitario è sotto pressione, le parole del Papa fungono da richiamo alla responsabilità collettiva nei confronti della salute pubblica. Secondo i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la pandemia ha messo in luce l’importanza di un sistema sanitario solido e accessibile. Il Papa ha colto l’occasione per esprimere riconoscenza verso coloro che lavorano instancabilmente per garantire assistenza a chi ne ha bisogno.
Il messaggio ai bambini
Un momento particolarmente toccante è stato quando il Papa ha ringraziato i bambini che, con gesti di affetto, sono venuti a pregare per lui. “Vi ringrazio tutti per le vostre preghiere, e ringrazio coloro che mi assistono con tanta dedizione. So che pregano per me tanti bambini; alcuni di loro oggi sono venuti qui al Gemelli in segno di vicinanza”, ha raccontato. Il Santo Padre ha ricevuto un mazzo di rose bianche da una delegazione di circa trecento bambini provenienti da diverse organizzazioni. Questo dono simbolico è stato deposto ai piedi della statua della Madonna nella cappella dell’ospedale, richiamando l’attenzione sull’importanza della spiritualità e della comunità nella guarigione.
Appello per la pace
Oltre a condividere le sue riflessioni personali, Papa Francesco ha rinnovato il suo appello per la pace in diverse regioni del mondo colpite da conflitti. “Continuiamo a pregare per la pace, specialmente nei Paesi feriti dalla guerra: nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del Congo,” ha esortato, dimostrando la sua costante attenzione alle crisi umanitarie globali.