La Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo un comma della legge di ordinamento penitenziario, rimuovendo il limite di due ore d’aria per i detenuti al 41-bis
La recente decisione della Corte costituzionale ha segnato un cambiamento significativo nel trattamento dei detenuti sottoposti al regime speciale del 41-bis. Con la sentenza emessa il 13 marzo 2025, la Corte ha stabilito che il limite massimo di due ore d’aria giornaliere deve essere elevato ad almeno quattro ore, riconoscendo l’importanza di garantire condizioni di detenzione più umane e dignitose. Questo provvedimento è il risultato di un ricorso presentato dal Tribunale di sorveglianza di Sassari, che ha messo in luce la necessità di rivedere le normative vigenti in materia di detenzione.
Modifiche alle ore d’aria
Fino ad oggi, i detenuti in regime di 41-bis erano limitati a sole due ore di uscita all’aperto, una condizione che la Corte ha ritenuto non conforme ai principi di rieducazione della pena. Con la nuova sentenza, le ore d’aria devono essere regolate secondo quanto previsto dall’articolo 10 della legge sull’ordinamento penitenziario. Le principali novità sono:
- Minimo di quattro ore d’aria al giorno per i detenuti;
- Possibilità di ridurre tale durata a due ore solo per giustificati motivi;
- La fruizione delle ore d’aria deve avvenire in un contesto di socialità ristretta, con un massimo di quattro detenuti selezionati dall’amministrazione penitenziaria.
Importanza della socialità
Uno degli aspetti più significativi emersi dalla sentenza riguarda la composizione del gruppo di socialità. La Corte ha sottolineato che il limite di due ore era irragionevole e comprometteva il diritto dei detenuti a ricevere luce naturale e aria fresca. L’aumento delle ore d’aria, secondo la Corte, non solo non compromette la sicurezza, ma contribuisce anche a un ambiente penitenziario più sano e rieducativo.
In questo contesto, è fondamentale che le misure di sicurezza siano adeguate per garantire il controllo all’interno degli istituti penitenziari, senza sacrificare il benessere dei detenuti.
Implicazioni per il sistema penitenziario
L’ampliamento delle ore d’aria rappresenta un passo importante verso una vita penitenziaria più umana e dignitosa. Questa decisione si inserisce in un dibattito più ampio riguardante le condizioni di detenzione in Italia e l’equilibrio tra sicurezza e diritti umani.
Il provvedimento potrebbe avere ripercussioni significative non solo per i detenuti al 41-bis, ma anche per l’intero sistema penitenziario italiano. La modifica delle ore d’aria potrebbe rappresentare un passo verso una riforma più ampia, mirata a garantire un trattamento più dignitoso per tutti i detenuti, indipendentemente dalla loro condizione. La Corte ha quindi aperto la strada a una riflessione necessaria sulle condizioni di vita all’interno delle carceri, ponendo l’accento su un sistema che deve sempre tenere conto della dignità umana.