L’assassinio del presidente John Fitzgerald Kennedy, avvenuto il 22 novembre 1963 a Dallas, rappresenta uno degli eventi più discussi e controversi della storia americana. Oggi, martedì 18 marzo 2025, l’amministrazione Trump ha annunciato il rilascio di una vasta gamma di documenti legati a questo tragico episodio, mantenendo una promessa fatta durante la campagna elettorale. Questo evento offre un’opportunità unica per analizzare le informazioni rimaste segrete per decenni e riflettere su come queste possano influenzare la nostra comprensione di quel periodo storico.
L’ordine di Trump e la promessa di trasparenza
Il presidente Donald Trump ha confermato che verranno resi pubblici circa 80.000 documenti, una cifra che ha suscitato notevole interesse tra storici e ricercatori. Durante una conferenza stampa al John F. Kennedy Center for the Performing Arts, Trump ha dichiarato: “Abbiamo una quantità enorme di documenti. Avrete molto da leggere”. Ha inoltre sottolineato che non crede che nessun documento sarà oggetto di censura.
L’ordine di Trump di rilasciare i documenti si inserisce in un contesto più ampio di richiesta di trasparenza da parte del pubblico. Già nel 1992, il governo degli Stati Uniti aveva stabilito la necessità di declassificare i documenti legati all’assassinio di JFK, dando vita a una normativa che prevedeva la raccolta di tutti i materiali pertinenti presso la National Archives and Records Administration (NARA). Tuttavia, la questione della declassificazione è stata complessa e ha coinvolto diverse amministrazioni, ognuna con visioni diverse sulla necessità di mantenere segreti alcuni documenti.
Il contesto storico dell’assassinio di JFK
Il 22 novembre 1963, JFK si trovava a Dallas per un viaggio politico di riconciliazione in vista delle elezioni presidenziali del 1964. L’accoglienza della folla era calorosa, ma il clima di tensione politica e sociale era palpabile. Pochi minuti dopo l’inizio del corteo, colpi di pistola furono sparati dall’edificio del Texas School Book Depository, colpendo il presidente. Lee Harvey Oswald, un ex marine con un passato controverso, fu arrestato poco dopo, ma venne assassinato due giorni dopo da Jack Ruby, alimentando ulteriormente le teorie del complotto.
Nel 1964, la Commissione Warren, istituita dal presidente Lyndon B. Johnson, concluse che Oswald aveva agito da solo, ma questo verdetto non placò le speculazioni. Da allora, numerose teorie alternative sono emerse, attribuendo il delitto a diverse cospirazioni, dalle mafie ai servizi segreti, fino a motivi di natura politica.
L’importanza dei documenti JFK
Negli ultimi decenni, sono stati resi pubblici milioni di documenti riguardanti l’assassinio di JFK, ma molti rimangono ancora classificati. La NARA ha gestito la declassificazione di oltre 5 milioni di pagine, ma si stima che circa 3.000 documenti non siano stati ancora rilasciati. Tra questi, alcuni potrebbero contenere informazioni rilevanti riguardanti le dinamiche politiche e sociali del tempo, nonché dettagli sulle operazioni dei servizi segreti.
Recentemente, l’FBI ha dichiarato di aver scoperto circa 2.400 nuovi documenti pertinenti all’assassinio. Questi documenti, sebbene non ancora rilasciati, potrebbero fornire ulteriori indizi su Oswald e le sue interazioni con entità sovietiche e cubane, che sono state oggetto di indagine fin dal giorno dell’assassinio.
Cosa potrebbero rivelare i nuovi documenti
I documenti già pubblicati hanno fornito dettagli preziosi sulle operazioni dei servizi di intelligence dell’epoca. Tra le informazioni rilasciate, vi sono comunicazioni della CIA che evidenziano le visite di Oswald alle ambasciate sovietica e cubana a Città del Messico, avvenute solo settimane prima dell’assassinio. Un promemoria della CIA ha rivelato che Oswald contattò l’ambasciata sovietica per chiedere un visto, mostrando un interesse concreto per il viaggio nell’Unione Sovietica. Queste interazioni sollevano interrogativi sull’effettiva portata della sua connessione con i servizi sovietici e cubani.
Inoltre, un promemoria datato il giorno dopo l’assassinio ha suggerito che Oswald stava comunicando con un ufficiale del KGB, dando credito alle teorie che suggeriscono una più ampia cospirazione. Questa rivelazione, assieme ad altre, ha permesso di approfondire la comprensione del clima sociale e politico del tempo, caratterizzato da una tensione crescente tra Stati Uniti e Unione Sovietica, in un contesto di Guerra Fredda.
L’assassinio di JFK ha lasciato un segno indelebile nella storia americana e continua a influenzare il panorama politico e culturale del Paese. I documenti che verranno resi pubblici oggi potrebbero alimentare ulteriormente il dibattito su questo evento cruciale.