La situazione in Ucraina è sempre più complessa e preoccupante, con attacchi russi che continuano a colpire le infrastrutture vitali del paese. Nella notte del 19 marzo, droni di origine russa hanno danneggiato il sistema elettrico delle ferrovie nella regione di Dnipropetrovsk, un evento che mette in luce la vulnerabilità delle strutture critiche ucraine e la persistenza delle ostilità, nonostante i tentativi di negoziazione tra i leader mondiali.
Dettagli sull’attacco alle ferrovie
L’azienda ferroviaria statale ucraina, Ukrzaliznytsia, ha riportato che l’attacco è avvenuto in un contesto di raid aerei russi che hanno coinvolto diverse regioni. Nella stessa notte, le forze armate russe hanno lanciato:
- Sei missili balistici;
- 145 droni Shahed, di fabbricazione iraniana.
Le aree colpite includono Kiev, Sumy, Odessa, Poltava, Dnipro e Chernihiv. Nonostante i danni, il traffico ferroviario ha continuato a funzionare, seppur con difficoltà, grazie a interventi di riparazione tempestivi.
Implicazioni strategiche
L’attacco al sistema elettrico ferroviario non rappresenta solo un’azione militare, ma una strategia più ampia della Russia per destabilizzare l’Ucraina. Le ferrovie sono cruciali per il trasporto di beni e truppe e colpirle significa ostacolare la mobilità interna e le capacità logistiche ucraine. Esperti di strategia militare avvertono che questa azione mira a infliggere danni economici e sociali all’Ucraina, complicando ulteriormente la ripresa e il funzionamento delle istituzioni.
La risposta degli Stati Uniti
Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato di non aver discusso della sospensione delle forniture di armi all’Ucraina in un recente colloquio telefonico con Vladimir Putin. Le sue affermazioni sono state accolte con scetticismo da analisti politici, che vedono in esse un tentativo di distogliere l’attenzione dalle reali dinamiche del conflitto.
L’inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, ha confermato che i colloqui tra Washington e Mosca continueranno in Arabia Saudita, con l’obiettivo di discutere un possibile cessate il fuoco e le modalità per una futura pace. La questione del supporto militare all’Ucraina rimane centrale nel dibattito politico americano, con opinioni divergenti tra i vari schieramenti.
La reazione internazionale
A livello internazionale, le reazioni agli attacchi russi non si sono fatte attendere. Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha commentato che “Putin sta giocando”, sottolineando come le promesse di ridurre gli attacchi contro le infrastrutture civili non siano state rispettate. Questa valutazione è supportata da osservatori internazionali che segnalano un incremento degli attacchi alle infrastrutture civili da parte russa.