Nel 2024, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) Piemonte ha affrontato oltre 1900 richieste di intervento, effettuando 1400 missioni e recuperando 1646 persone. I feriti rappresentano il 62% delle operazioni, con cadute e malori tra le principali cause. Il maltempo ha ridotto le uscite.
Il 2024 ha visto un’attività intensa da parte del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) del Piemonte, che ha gestito un totale di oltre 1900 richieste di intervento. Questo numero, sebbene rappresenti una flessione rispetto al record di 2181 interventi registrato nel 2023, riflette comunque l’impegno costante e la preparazione degli operatori del soccorso alpino. Le chiamate gestite dalla Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese (Sasp) sono state precisamente 1916, con 1437 missioni attivate sul campo. Di queste, il 68% ha richiesto l’intervento dell’elicottero, un mezzo fondamentale per il recupero in situazioni di emergenza.
Nel complesso, il servizio ha recuperato 1646 persone, un numero inferiore rispetto al picco di 1793 del 2023. Tra queste, 555 persone sono state soccorse senza gravi conseguenze, mentre 1017 hanno riportato ferite e 72 non ce l’hanno fatta. Le statistiche evidenziano un fenomeno preoccupante: le cadute rappresentano il 49% degli infortuni in montagna, seguite dai malori, che incidono per il 15%. Questo dato mette in luce l’importanza di una preparazione adeguata e della consapevolezza dei rischi associati alle attività outdoor, soprattutto per gli uomini, che costituiscono il 75% dei soccorsi, rispetto al 25% delle donne.
Attività ricreative e rischi associati
Un aspetto interessante emerso dal rapporto del Soccorso Alpino è che il 94% delle persone soccorse stava praticando attività ricreativa, come escursionismo o alpinismo. Solo il 4% riguardava residenti in montagna e il 2% di incidenti in ambito lavorativo. Questo dato pone l’accento sull’importanza di educare i praticanti di sport all’aria aperta sui rischi e le precauzioni da adottare.
Condizioni meteorologiche e interventi
I tecnici del Sasp hanno evidenziato che il calo degli interventi potrebbe essere attribuito a condizioni meteorologiche sfavorevoli. Il 2023 è stato infatti uno degli anni più piovosi dal 1977, il che ha sicuramente influenzato le scelte di molte persone riguardo a gite e escursioni. Le cattive condizioni climatiche tendono a scoraggiare gli appassionati della montagna, portando a un impoverimento delle attività outdoor. Tuttavia, nonostante questa flessione nel 2024, si osserva un trend crescente dal 2020, con un aumento medio delle attività di soccorso in montagna.
Prevenzione e formazione
Le operazioni di soccorso non coinvolgono solo il recupero di persone in difficoltà, ma anche una serie di attività preventive. Il Cnsas, infatti, si impegna anche nella formazione e nell’informazione, cercando di sensibilizzare il pubblico sui comportamenti corretti da tenere in montagna. Tra le attività di prevenzione possiamo elencare:
- Corsi di formazione;
- Seminari;
- Campagne di sensibilizzazione.
Questi strumenti sono fondamentali per prevenire incidenti e aumentare la sicurezza degli escursionisti.
Nonostante i dati possano sembrare allarmanti, è fondamentale riconoscere anche il lavoro instancabile dei soccorritori, che operano in condizioni spesso estreme. La loro preparazione e dedizione garantiscono che, anche in situazioni critiche, ogni persona abbia la possibilità di ricevere aiuto tempestivo. La cultura del soccorso alpino in Piemonte non è solo una questione di emergenza, ma è anche un impegno collettivo per promuovere la sicurezza e il rispetto per la montagna, un ambiente meraviglioso ma potenzialmente pericoloso.