Il Parlamento europeo ha approvato con 399 voti a favore il rapporto sulla politica di difesa e sicurezza comune 2024. Astenuti e contrari, tra cui membri del M5S e parte dell’Ecr. Giuseppe Conte critica il riarmo e annuncia proteste
Il voto del Parlamento europeo sulla politica di difesa e sicurezza comune ha segnato un momento cruciale per l’Unione Europea, con 399 voti favorevoli, 198 contrari e 72 astenuti. Questa approvazione, avvenuta oggi a Strasburgo, rappresenta un passo significativo verso una maggiore integrazione delle politiche di difesa tra gli Stati membri. Tra i sostenitori della relazione figurano il Partito Popolare Europeo (PPE) e il gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D), sebbene alcuni membri indipendenti abbiano espresso posizioni diverse.
Reazioni contrastanti
L’approvazione della relazione ha generato reazioni contrastanti. I rappresentanti del Partito Democratico, come Pina Picierno e Giorgio Gori, hanno accolto con favore il voto, evidenziando l’importanza di una difesa comune europea per superare la frammentazione attuale. Al contrario, il Movimento 5 Stelle ha lanciato forti critiche. Giuseppe Conte, presidente del M5S, ha descritto la decisione come una “follia dietro l’altra”, mettendo in evidenza un emendamento controverso che promuove il riarmo e denunciando l’allocazione di risorse pubbliche destinate a emergenze sociali verso il settore bellico.
Tensioni interne alla maggioranza
Le divisioni all’interno della maggioranza di governo sono sempre più evidenti. Fratelli d’Italia ha scelto di astenersi, mentre la Lega ha votato contro il rapporto. Questa situazione ha spinto Gaetano Pedullà, vicecapodelegazione del M5S al Parlamento europeo, a dichiarare che la maggioranza non esiste più, invitando Giorgia Meloni a prendere atto della realtà. Le divergenze sulla politica di difesa e le questioni di politica estera mettono in luce le tensioni interne alla coalizione di governo, richiedendo un approccio unificato e coerente.
Le sfide per l’Unione Europea
Le posizioni divergenti sul tema della difesa europea non riflettono solo le dinamiche politiche interne italiane, ma evidenziano anche le sfide più ampie che l’Unione Europea deve affrontare. In un contesto globale caratterizzato da crescenti tensioni geopolitiche e minacce emergenti, la necessità di un approccio coeso alla sicurezza e alla difesa diventa sempre più cruciale. La costruzione di una vera difesa comune europea, come auspicato dai sostenitori del rapporto, richiede un impegno collettivo e una visione condivisa, che al momento sembra ancora lontana dall’essere realizzata.