PISA, 04 APR – Il livello del mare lungo la costa atlantica africana è aumentato di oltre 100 metri rispetto a 30.000 anni fa, secondo uno studio del dipartimento di scienze della terra dell’Università di Pisa. Il riscaldamento globale e la fusione delle calotte glaciali hanno influenzato questo fenomeno. La ricerca evidenzia tre fasi evolutive principali e sottolinea la vulnerabilità delle regioni costiere africane, cruciali per il Pil locale
Il livello del mare lungo la costa atlantica dell’Africa ha registrato un aumento di oltre 100 metri rispetto a 30.000 anni fa, secondo uno studio condotto dal professor Matteo Vacchi, docente presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa. Questa scoperta, pubblicata su Nature Communications, è il risultato di una collaborazione tra diverse istituzioni, tra cui l’Earth Observatory di Singapore e l’Università di Bologna. Comprendere l’evoluzione del livello del mare è cruciale, non solo per la comunità scientifica, ma anche per le popolazioni che vivono in aree costiere vulnerabili.
Fasi evolutive del livello del mare
La ricerca ha identificato tre fasi evolutive principali nel cambiamento del livello del mare. Durante l’epoca del massimo glaciale, tra 30.000 e 19.000 anni fa, il livello del mare era significativamente più basso, con una riduzione compresa tra 99 e 104 metri rispetto ai livelli attuali. Questa diminuzione era causata dalla grande quantità d’acqua intrappolata nelle calotte glaciali. Con l’inizio della fase di deglaciazione, tra 19.000 e 7.500 anni fa, il riscaldamento globale e la fusione delle calotte glaciali hanno portato a un rapido innalzamento del livello del mare.
Impatti dei cambiamenti climatici
Negli ultimi 100 anni, si è assistito a un nuovo e significativo innalzamento del livello del mare, nuovamente attribuibile ai cambiamenti climatici in corso. “Studiare le fluttuazioni degli ultimi 30.000 anni ci permette di affinare i modelli climatici e migliorare le previsioni sulle reazioni del sistema Terra ai cambiamenti attuali”, ha affermato il professor Vacchi. Questo è fondamentale per le popolazioni costiere, poiché molte regioni dell’Africa, incluse città densamente popolate, sono minacciate dall’innalzamento del mare.
Vulnerabilità delle coste africane
La vulnerabilità delle coste africane è accentuata dal fatto che il continente contribuisce solo per il 4% alle emissioni globali di gas serra. Tuttavia, i cambiamenti climatici avranno un impatto significativo, soprattutto in Africa occidentale, dove il 31% della popolazione vive lungo la costa. Le città costiere, come Dakar e Abidjan, potrebbero affrontare eventi estremi sempre più frequenti, come inondazioni e erosione costiera. La ricerca di Vacchi e del suo team non solo fornisce dati storici vitali, ma offre anche spunti per sviluppare strategie di adattamento e mitigazione.