Mattarella cita Confucio: “Vorrei che l’Italia pensasse al futuro”
Il presidente della Repubblica: “Guardare avanti, non essere prigionieri del presente”
POLITICA (Milano). Pronti e capaci di affrontare gli eventi, gli imprevisti, le nuove sponde, i nuovi traguardi, le condizioni che si creano sempre nuove. Questo contrassegna l’esigenza che tutti avvertiamo, questa capacità di guardare al futuro, di non essere prigionieri catturati dal presente. Il rettore ha ricordato il detto di Confucio. Non pretendo, non aspiro che il nostro Paese ragioni in terminid i secoli. Sarebbe sufficiente e sarei soddisfatto se ragionasse in termini di decenni”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, invitato all’inaugurazione dell’anno accademico della IULM. “Serve la capacità di essere pronti per affrontare il futuro, per progettarlo”. E poi un ragionamento sul discorso di Roberto Vecchioni, che ha ricevuto un diploma nel master in Arti del racconti: “L’amore per la cultura è l’amore per se stessi, l’amore per il futuro, il proprio e quello comune. L’infinito è al di là della siepe”. (s.vazzana)
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