Grande Torino, Susanna Egri: “Simbolo della rinascita del Paese dopo la guerra”
La figlia dell’allenatore degli Invincibili: “Mio padre era un taumaturgo, dava senso al gioco”
SPORT (Torino). “Mio padre era chiamato il taumaturgo, colui che dava il senso del gioco – così Susanna Egri, figlia di Ern? Egri Erbstein, l’allenatore del Grande Torino, scomparso nella tragedia di Superga insieme alla squadra – Il Grande Torino era un unico organismo senza primi attori dove tutti davano il meglio di sé per vincere bene. Tutto questo derivava da mio padre, che fin dalla guerra, a volte anche mettendo in repentaglio la vita, è sempre stato a suggerire tutto ciò che serviva per portare avanti questo grande progetto di una squadra unica. Se lui è riuscito a sopravvivere a situazioni orribili era perché doveva completare una missione, realizzare il Grande Torino. Erano giocatori semplici, senza arie, erano consapevoli del loro scopo che andava al di là di vincere la partita, erano un simbolo della Città e del Paese che stava rinascendo dopo la guerra”. (Sara Iacomussi/alanews)
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