Salone del Libro, Di Stefano: “Esclusione AltaForte? Sconfitta per la cultura italiana”
Il capo di CasaPound: “Non è democrazia se non tutti possono parlare”
POLITICA (Torino). “Una sconfitta per tutto quel mondo che vuole essere la cultura italiana ma che non può esserlo se esclude qualcuno a priori: questo è la vicenda al Salone del Libro di AltaForte – così Simone Di Stefano, segretario nazionale di CasaPound, a Torino per le elezioni – Secondo noi era il momento per aprire un dibattito e capire che in Italia esistono diversi punti di vista che devono convivere nel cosiddetto gioco democratico, perché allora non è democrazia se alcuni possono parlare e altri no. L’affermazione di essere fascista è un’opinione di Francesco, che non è perseguibile perché lo sancisce la Costituzione. Il reato di apologia di fascismo si configura quando qualcuno vuole sovvertire l’ordine democratico, non è questo il caso di CasaPound o di Polacchi. Finché è un’opinione l’antifascismo non è nulla di male ma antifascismo è anche quando si buttano le corone di fiori dei morti degli anni Settanta e le butta nelle latrine” ha detto il politico. (Sara Iacomussi/alanews)
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