Cpr, De Corato: “Se diventa Cas vado alla Corte dei Conti”
L’assessore della Lega: “Vogliamo rispedirli a casa loro, ma temo intervento governo giallorosso”
POLITICA (Milano). “Sono stati spesi tanti soldi, il sistema di videosorveglianza è avanzato. Ci sono telecamere a infrarossi e rilevatori di movimenti. Le porte si chiudono a chiave, ci sono doppi muri ed è difficile scavalcare. Non capisco perché Milano non possa avere il suo Cpr: vogliamo rispedirmi a casa loro. Non è una prigione, se il governo giallorosso proverà a trasformarlo in un centro per l’accoglienza andrò alla Corte dei Conti. I soldi spesi qui sono anche i miei”. Così Riccardo De Corato (Lega), assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia, dopo la visita al Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di via Corelli. “Dovrebbe essere pronto per fine novembre. Ho voluto vedere la struttura perché, dopo le parole dell’assessore comunale Gabriele Rabaiotti e dell’eurodeputato Pierfrancesco Majorino, temevo che si stesse preparando un centro per l’accoglienza”. (Simone Vazzana/alanews)
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