Coronavirus, Varotti: “Da Cina penso a Italia, rispettate regole”
“Tenete duro, usate questo tempo per pianificare ripartenza”
POLITICA (Bruxelles). “Qui in Cina mettere in atto delle azioni di contenimento del contagio è stato più semplice per diversi motivi. Primo per il sistema urbanistico. Qui non ci sono case singole, ma tutto è organizzato in compound con guardie all’ingresso che sono una prima linea nel monitoraggio. Poi per i numeri: la Cina non ha problemi di persone da impegnare. Terzo, c’è l’elemento del rispetto delle regole. Poi, mentre in Italia abbiamo avuto un approccio progressivo, qui è stato più radicale. E ha funzionato. Non faccio altro che pensare all’Italia in questi giorni. Cerco di fare quello che posso per mandare mascherine. Il mio augurio è di tenere duro, stare in casa. Usate questo tempo per pianificare la ripartenza”. Questa la testimonianza di Cristiano Varotti, consulente che da otto anni vive in Cina, nella città di Changsha, capitale della provincia dello Hunan che confina con la provincia dello Hubei, epicentro dell’epidemia. (Giulia Torbidoni/alanews)
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