Mura, Stagi: “Il calcio era un lavoro, il ciclismo una vacanza”
Il ricordo dell’amico: “Era grande, ma si imbarazzava per i complimenti”
SPORT (Torino). “Gianni Mura era un caro amico, un collega con il quale era bellissimo poter parlare di qualsiasi cosa, aveva un a cultura sconfinata e si capiva dai suoi reportage, con uno stile da autentico scrittore. Era incisivo come pochi, un suo pezzo era sempre troppo corto, ti portava per mano dove era stato e lo faceva vivere come se fosse lì in quel momento così Pier Augusto Stagi, giornalista e grande amico di Gianni Mura, storica firma di Repubblica morto questa mattina – Ci incontravamo al Tour de France, il nostro appuntamento fisso. Ha sempre considerato il calcio un lavoro, che gli piaceva follemente, e il ciclismo la sua vacanza, uno svago. È sempre stato una persona carina, nonostante la sua grandezza. Ho avuto la fortuna di sfiorare Gianni Brera, di cui era l’erede: ecco, Brera era più inavvicinabile e ieratico, Mura non lo è mai stato. Adorava e portava con sé la grandezza del maestro, ma lui che era comunque grande si imbarazzava per i complimenti e non ci ha mai giocato”. ()
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