Coronavirus, un’ infermiera: “Io accusata di essere untrice con lettera anonima”
“Sono molto amareggiata, non capisco il perchè di tanta cattiveria”
CRONACA (Napoli). “Sono infermiera pediatrica presso il reparto covid del II Policlinico di Napoli. Oggi, al ritorno dal lavoro, ho trovato questo messaggio nella cassetta della posta rivolto a me e mio padre. Hanno scritto “Grazie a te e tua figlia per aver portato il covid nel palazzo” ritagliando lettere di giornale. Vengo sottoposta al test ogni settimana e se fossi positiva non potrei neanche uscire di casa. Ma al di là di questo non capisco proprio come possa nascere tanta cattiveria. Provo tanta tristezza e delusione nei confronti delle persone, della società in cui vivo e per cui lavoro. Io non penso di dover ricevere ringraziamenti per quello che faccio però fa male sapere che persone che mi hanno vista nascere e crescere possano produrre una cosa del genere. Tra l’altro ad inizio emergenza ho anche provato a cercare un altro alloggio ma mi hanno sbattuto tutti le porte in faccia. Se curerei chi mi ha scritto questa biglietto? Certo che lo farei. Anzi, li ringrazio perchè mi hanno fatto capire ancora di più quanto io ami il mio lavoro”. Così Teresa Vetro, infermiera di Torre del Greco impegnata nel reparto covid del II Policlnico di Napoli (Luca Leva)
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