Covid, il silenzio della montagna senza lo sci. Anche Cortina rischia di non farcela
Il vicesindaco: “Per noi le piste sono come le spiagge, senza la gente non verrà”
CRONACA (Cortina d’Ampezzo). “Se non apriremo prima di Natale potremmo non farcela. Per noi le piste da sci sono come le spiagge, senza la gente non verrà”. Non usa mezzi termini il vicesindaco di Cortina d’Ampezzo Alverà Luigi per commentare la possibile decisione del Governo di non aprire gli impianti sciistici per Natale. “Abbiamo studiato un protocollo con le strutture di risalita condiviso con le altre regioni; non capisco perché, superato lo scoglio del trasporto verso le piste, non si possa praticare uno sport salutare e completamente all’aria aperta”. Anche Enrico Ghezze, presidente del consorzio degli impianti di risalita di Cortina, conferma le preoccupazioni: “Le indicazioni da parte del Governo sono pessimistiche. Noi intanto ci stiamo accordando con gli stati confinanti come la Svizzera e l’Austria per un protocollo comune; non vorremmo che ci sia un esodo di sciatori, con relativi assembramenti, verso gli Stati a noi confinanti. L’apertura dopo Natale porterebbe un grave danno economico e occupazionale”, sottolinea Ghezze, “saremo costretti a chiedere nuovamento aiuto alle banche per sopperire alle perdite, senza parlare dell’80% di lavoratori stagionali che sarebbero disoccupati” (Luca Perillo/alanews)
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