Paolo Rossi nel cuore della gente di Prato
La cuoca del circolo Arci di fronte casa: “Per noi era uno di famiglia”
SPORT (Prato). Paolo Rossi cresce calcisticamente nelle giovanili della Cattolica Virtus, piccola società toscana in cui approda all’età di 11 anni, ma ancor prima il divertimento del piccolo campione è stato fare passaggi e tiri in porta col fratello Rossano all’Uliveta di Santa Lucia, quartiere di Prato dove è nato da Vittorio Rossi e Amelia Ivana Carradori. Dal 1961 al 1967 si è allenato al Santa Lucia, poi un anno all’Ambrosiana e poi lo ha accolto e portato nella massima serie la Cattolica Virtus, squadra dalla quale è stato venduto alla Juventus dove è venuto fuori il talento che tutti gli riconoscono. Lolita Boncioli, cuoca del circolo Arci di fronte casa Rossi ricorda: “La famiglia Rossi è sempre presente anche nel volontariato, in particolare il fratello. Paolo è una persona tanto a modo, è cresciuto qui. Per Santa Lucia è uno di noi. Lui è capitato qualche anno fa, è venuto, ha qui i suoi ricordi d’infanzia. Per noi è un fratello, uno di famiglia. Quando se ne va uno come Paolo, resta nel cuore, una persona speciale”. Nel campo dove ha fatto i primi palleggi Paolo Rossi, parole di stima arrivano anche da Mattia Di Vivona, direttore generale dell’Associazione calcio Coiano Santa Lucia: “Per ragioni anagrafiche non ho un ricordo diretto di Paolo Rossi calciatore, ma lo ricordo come uomo di grande umità e umanità. Quando veniva qui a Prato non mancava mai una buona parola per tutti. Lui era molto fiero delle sue origini, infatti questo campo è intitolato al padre Vittorio Rossi. Paolo nacque calcisticamente qua e poi volò via nei grandi panorami calcistici. Noi ne conserviamo un bellissimo ricordo. Per arrivare dove si arriva, ci vogliono grandi doti tecniche, ma anche le doti umane che Paolo aveva”. (e.delucia)
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