Marcia di esercenti fiorentini. La moglie del ristoratore suicida: “23 anni di sacrifici buttati”
Una catena di 400 commercianti ha sfilato per il centro fino alla Prefettura
CRONACA (Firenze). “Era caduto in depressione proprio per questo motivo, 23 anni di sacrifici buttati via. Ora ho una famiglia distrutta. Nel ristorante non riesco più a entrare, è come se Luca fosse ancora imprigionato là dentro. Mio marito non ce l’ha fatta” ha raccontato Anna, la moglie del ristoratore che si è tolto la vita l’anno scorso a causa della crisi. Ed è da qui, da questo ristorante che è partita una lunga catena umana tricolore, che ha riempito il centro storico di Firenze, ma anche gli altri capoluoghi toscani per sostenere il settore del commercio, turismo e servizi, in crisi dall’inizio della pandemia. Solo nel capoluogo di regione sono scese in piazza 400 persone, sono partiti da via Verdi, dal ristorante “La Maremma”, il cui titolare si è tolto la vita lo scorso anno. Confcommercio e Confesercenti hanno guidato la marcia silenziosa fino alla Regione Toscana e poi in Prefettura per portare le richieste del popolo dei commercianti. “Siamo partiti da un luogo simbolo, il ristorante La Maremma in via Verdi e siamo arrivati davanti alla Regione Toscana per incontrare l’assessore Marras e poi andiamo insieme dal Prefetto per chiedere una sola cosa, ritornare a lavorare” ha spiegato Franco Marinoni, direttore di Confcommercio della provincia di Firenze. (Emanuele De Lucia/alanews)
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