Firenze, l’opera su Dante in Duomo vista da vicino: “La più rappresentativa del Poeta”
Antonio Natali: “Laddove sia possibile si spostano gli uomini, non le opere”
CULTURA (Firenze). Stamattina è stata presentata nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore di Firenze un’installazione che permetterà per la prima volta la lettura ravvicinata del celebre ritratto di Dante, opera di Domenico Di Michelino del 1465. “È importantissima l’opera e molto nota” spiega Antonio Natali del Consiglio dell’Opera di Santa Maria del Fiore. “Non c’è un’effige di Dante che non cominci con questa rappresentazione e non solo per motivi cronologici. È conosciuto però con un colpo d’occhio perché dalla navata, si vede solo uno scorcio, sfuggono tutti i particolari, mentre così si potrà salire e vederla da vicino e così si riesce a realizzare una cosa che ho sempre cercato di far capire agli Uffizi. Laddove sia possibile, si spostano gli uomini, non le opere. Vedere da vicino quest’opera è tutta un’altra cosa. Si parla di affresco, quando invece è un’opera su tela e si crede sia di pietra serena la struttura che invece è di legno”. Il vicepresidente dell’Opera di Santa Croce, don Alessandro Andreini spiega come questa installazione si inserisce nelle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante: “Nell’autunno scorso abbiamo avuto i primi due eventi alla Certosa di Firenze, una bellissima lezione di Massimo Cacciari, poi la mostra del ritratto allegorico di Dante dell’Agnolo Bronzino. Dobbiamo contribuire a rilanciare il messaggio di Dante. Chiaramente a noi preme soprattutto segnalare e mettere a fuoco l’esperienza di Dante, che sarebbe incomprensibile senza la dimensione della fede, della sua appartenenza all’esperienza cristiana profonda e vissuta. Ha creduto in questi valori e li ha espressi nella Divina Commedia che è un grande inno all’uomo”. (Emanuele De Lucia/alanews)
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