Firenze, le calciatrici afghane nel club Lebowski. Maryam: “È la mia seconda vita”
Fatima: “Nel nostro paese non ci sono opportunità per le donne”
SPORT (Firenze). In Afghanistan giocavano a calcio nella squadra di Herat, adesso si allenano nel campo sportivo di Tavarnuzze alle porte di Firenze. Susan, Maryam e Fatima hanno lasciato il loro paese di origine dopo il ritorno del regime e sono state aiutate dall’Ong Cospe ad arrivare in Italia, dove sono state ospitate in una struttura della Caritas di Firenze e sono entrate a far parte del Club Lebowski. Maryam: “Sono molto felice di essere qui perché in Afghanistan ci sono troppi problemi e non ci sono strutture così come in Italia. Gioco in difesa e vorrei diventare popolare nel calcio europeo”. Fatima: “Desideravo venire in Europa o negli Stati Uniti perché in Afghanistan non ci sono molte opportunità per le donne, non possono migliorare la loro condizione. Il mio futuro è qui”. Susan: “Il calcio è la mia seconda vita dopo la famiglia, non potrei vivere senza. Vedo qui il mio futuro, realizzare i miei sogni, l’istruzione, un lavoro e il calcio”. Lorenzo Giudici, direttore generale Club Lebowski: “Hanno trovato il nostro entusiasmo e la nostra responsabilità. Il compito è prezioso, gravoso e delicato. La nostra società è costituita soprattutto intorno all’amicizia”. Eleonora Migno della Ong Cospe: “La nostra organizzazione ad agosto è entrata in azione per cercare di aiutare non solo i collaboratori che avevano lavorato con noi in Afghanistan, ma anche le ragazze di Herat. Ci siamo attivati con una task force per farle entrare in una lista di persone che sono arrivate in Italia e poi a Firenze. Con Lebowski abbiamo avuto la possibilità di far ricominciare la loro vita, riprendere a giocare”. (Emanuele De Lucia)
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