Noury su uccisione giornalista di Al Jazeera: “Shireen veterana. Scritta press l’ha resa bersaglio”
Le parole del portavoce di Amnesty sono inequivocabili: “Indagine Israele? C’è da dubitare”
POLITICA (Roma). “E’ una notizia terribile. Il giornalismo, quello vero, ha un compito importante e cioè dare voce a chi non ce l’ha. Shireen era al posto giusto, non esiste un posto sbagliato per i giornalisti che seguono i conflitti e la pettorina con scritto press non gli ha salvato la vita, anzi l’ha resa un bersaglio”, ha dichiarato Riccardo Noury di Amnesty rispondendo alla domanda sull’uccisione della giornalista di Al Jazeera a Jenin in Cisgiordania. “Sulle inchieste interne di Israele c’è da dubitare. La storia di violazione di diritti umani degli israeliani nei confronti dei palestinesi è stata segnata dall’impunità. C’è bisogno di un monitoraggio internazionale ha continuato -. Israele si tocca quando commette la violazione di diritti umani, così come accade in tutti gli altri paesi del mondo. Avere un trattamento di indulgenza, o che si possa accettare che una giornalista possa essere uccisa mentre sta facendo il suo lavoro, è un pessimo segnale”. (Davide Di Carlo/alanews)
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