L’incredibile storia di Andrea, campione di bowling non vedente e il suo “strike” alla disabilità
Lo sport come terapia e l’approdo, per la prima volta nella storia, ad un torneo nazionale
SPORT (Nerviano). “A 33 anni un trombo partito dagli arti inferiori arriva fino al cervello lesionandomi il nervo ottico e lasciandomi completamente cieco”. Comincia da qui il racconto di Andrea Ferrario, 42 anni di Parabiago (Mi), diventato campione di bowling non vedente quasi per scherzo. “Alcuni amici, dopo una cena, decidono di andare al bowling. Mi sentii un po’ in imbarazzo visto la mia disabilità, ma quando arrivai sulla pista provai delle sensazioni piacevoli e quello sport mi incuriosì. Quella serata però, come prevedibile, non fu gloriosa”, ammette Andrea, “ma il campione di bowling e proprietario della struttura Roberto Primavera mi disse che mi avrebbe allenato, se lo desideravo”. Da qui l’inizio di una nuova vita: giornate intere passate tra le piste e una famiglia, sportiva, che lo accoglie e lo coccola. Lui ricambia, provando a sdebitarsi, dando una mano allo staff nelle serate più movimentate, servendo, ad esempio, le scarpe ai giocatori. “Ogni volta che parlo di Andrea gongolo”, racconta Roberto Primavera, socio fondatore del Bowling Nerviano e campione nazionale, “ne ho vinte di trofei in carriera, ma lui è qualcosa di più; una medaglia di un metallo prezioso che non hanno ancora scoperto”. Un tiro da fermo “unico al mondo”, quello di Andrea, che gli consente di gareggiare e primeggiare nella Federazione Bowling al pari di atleti normodotati. Un talento unico che porterà ai campionati nazionali, per la prima volta nella storia, un atleta non vedente. “Non so cosa aspettarmi per il futuro”, conclude Andrea, “quello che è certo che il bowling per me è stato una terapia. Mi ha aiutato a rilassarmi e a lavorare sulla testa”. (Luca Perillo/alanews)
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