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Peter Turkson, Luis Antonio Tagle e Robert Sarah

Peter Turkson, Luis Antonio Tagle e Robert Sarah | Photo by Missmarple76, Presidential Communications Operations Office and François-Régis Salefran licensed under CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en) and CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.en) - Alanews.it

Chi sarà il prossimo Papa? I candidati più probabili

di Alessandro Bolzani
22 Aprile 2025

Con la morte di Papa Francesco, il primo pontefice gesuita e simbolo di una Chiesa in dialogo con il mondo moderno, si apre una nuova e incerta fase per il Vaticano. I cardinali sono attesi a Roma per il conclave che eleggerà il nuovo Papa, un processo coperto da riservatezza assoluta e spesso sorprendente nei suoi esiti. Ma già circolano i nomi dei favoriti, con una rosa di candidati che riflette le tensioni tra innovazione e tradizione all’interno della Chiesa cattolica.

Pietro Parolin – Il candidato della continuità (Italia, 70 anni)

Segretario di Stato vaticano dal 2013, Parolin è considerato un profilo diplomatico esperto e moderato. Ha lavorato a stretto contatto con Francesco, curando accordi controversi come quello con la Cina sulla nomina dei vescovi. I suoi sostenitori vedono in lui un proseguimento naturale dell’approccio di Francesco, mentre i critici lo accusano di eccessivo pragmatismo.

Pietro Parolin | Photo by Kremlin licensed under CC BY 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/deed.en) – Alanews.it

Ruolo attuale: Segretario di Stato del Vaticano.
Posizionamento: Moderato, diplomatico, “candidato della continuità”.

Punti di forza:

  • Grande esperienza diplomatica: è stato al centro delle trattative con la Cina, Cuba, e i Paesi del Medio Oriente;
  • Stimato da molti cardinali per la sua discrezione e la sua abilità nella negoziazione;
  • Figura istituzionale, in grado di garantire stabilità dopo il pontificato di Francesco.

Punti deboli:

  • L’accordo con la Cina è stato molto criticato: alcuni lo vedono come una concessione eccessiva.
  • Alcuni lo considerano troppo “politico”.

Luis Antonio Tagle – Il possibile primo Papa asiatico (Filippine, 67 anni)

Ex arcivescovo di Manila, è stato a lungo considerato il “delfino” di Francesco, con posizioni sensibili verso le persone LGBTQ+ e i divorziati, ma contrario all’aborto. La sua stella sembra essersi un po’ offuscata negli ultimi anni, ma resta uno dei volti simbolo di una Chiesa globale in espansione verso l’Asia.

Luis Antonio Tagle (sinistra) assieme a Rodrigo R. Duterte (destra) | Photo by Presidential Communications Operations Office – Alanews.it

Ruolo attuale: Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione.
Posizionamento: Progressista, spirituale, carismatico.

Punti di forza:

  • Potrebbe diventare il primo Papa asiatico e portare quindi a una crescita del cattolicesimo in Asia;
  • Vicino a Francesco e al suo stile pastorale;
  • Ottimo comunicatore, empatico, con un forte background teologico.

Punti deboli:

  • Percepito come “troppo tenero” sui temi dottrinali da alcuni conservatori;
  • Sembra aver perso centralità negli ultimi anni, con minore esposizione pubblica.

Peter Turkson – Il possibile primo Papa africano da secoli (Ghana, 76 anni)

Già prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, Turkson ha posto grande enfasi su temi sociali come il cambiamento climatico e la giustizia economica. Resta fedele alla dottrina su matrimonio e sacerdozio, ma ha mostrato apertura su temi LGBTQ+ e condannato leggi omofobe in Africa.

Peter Turkson | Photo by Missmarple76 licensed under CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en) – Alanews.it

Ruolo attuale: Prefetto emerito per il Dicastero dello Sviluppo Umano Integrale.
Posizionamento: Tradizionale su alcuni temi, progressista su altri.

Punti di forza:

  • Figura carismatica, primo possibile Papa africano dai tempi dei primi secoli cristiani;
  • Voce forte su ambiente, povertà, giustizia globale;
  • Rappresenta il Sud del mondo e la vitalità della Chiesa africana.

Punti deboli:

  • Età avanzata, anche se ancora eleggibile;
  • Considerato troppo indipendente e difficile da “incasellare”;
  • Non ha mai avuto un ruolo decisivo nella Curia romana.

Péter Erdő – Il volto della tradizione (Ungheria, 72 anni)

Conservatore convinto, Erdő rappresenterebbe un netto cambio di rotta rispetto a Francesco. È vicino a visioni politiche nazionaliste, come quelle del premier ungherese Orbán, ed è visto come un custode rigoroso dell’ortodossia dottrinale.

Péter Erdő | Photo by Raimond Spekking licensed under CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/) – Alanews.it

Ruolo attuale: Arcivescovo di Esztergom-Budapest.
Posizionamento: Conservatore.

Punti di forza:

  • Teologo di alto livello, preparato e rispettato per la sua chiarezza dottrinale;
  • Sostegno forte da parte dei cardinali più tradizionalisti;
  • Potrebbe attrarre chi cerca un “ripristino dell’ordine” nella Chiesa post-Francesco.

Punti deboli:

  • La vicinanza percepita con la politica di Viktor Orbán potrebbe renderlo divisivo;
  • Poco carismatico a livello mediatico.

Matteo Zuppi – Il progressista italiano (Italia, 69 anni)

Cardinale “di sinistra” molto vicino a Francesco, Zuppi è noto per il suo impegno per i poveri e per il dialogo interreligioso. È stato inviato di pace in Ucraina e Mosca e rappresenta una figura carismatica e inclusiva, ma che potrebbe spaventare i conservatori.

Matteo Maria Zuppi
Matteo Maria Zuppi | Alanews.it

Ruolo attuale: Presidente della Conferenza Episcopale Italiana
Posizionamento: Progressista, sociale, francescano nello spirito

Punti di forza:

  • Figura molto amata in Italia, ma anche stimata a livello internazionale;
  • Promotore del dialogo, molto impegnato in missioni di pace (Ucraina, Russia);
  • Aperto su alcuni temi etici, senza rompere con la dottrina.

Punti deboli:

  • Troppo vicino a Francesco per i cardinali che vogliono una discontinuità;
  • Potrebbe trovare resistenze nei blocchi conservatori dell’Est Europa e Africa.

José Tolentino Calaça de Mendonça – Il giovane outsider (Portogallo, 59 anni)

Teologo raffinato e vicino a Francesco, Tolentino ha idee aperte su temi come l’omosessualità e il ruolo delle donne nella Chiesa. La sua giovane età potrebbe però giocare contro di lui: alcuni cardinali preferirebbero un pontificato meno lungo.

José Tolentino Calaça de Mendonça | Photo by ANTÓNIO0196 licensed under CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.en) – Alanews.it

Ruolo attuale: Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione.
Posizionamento: Riformatore, intellettuale.

Punti di forza:

  • Grande comunicatore, rappresenta una Chiesa capace di dialogare con il mondo contemporaneo;
  • Vicino a intellettuali e teologi progressisti;
  • Ritenuto da molti “la voce della nuova generazione”.

Punti deboli:

  • Giovane per gli standard vaticani: un pontificato lungo potrebbe scoraggiare alcuni cardinali;
  • Le sue posizioni aperte su donne e omosessualità potrebbero allarmare i conservatori.

Mario Grech – Il moderato in evoluzione (Malta, 68 anni)

Un tempo tradizionalista, Grech ha abbracciato molte delle riforme di Francesco. Ha parlato a favore delle diaconesse e dei diritti dei migranti. Potrebbe raccogliere consensi trasversali.

Mario Grech | Photo by Romanuspontifex licensed under CC BY-SA 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/deed.en) – Alanews.it

Ruolo attuale: Segretario generale del Sinodo dei Vescovi.
Posizionamento: Centrista con aperture riformiste.

Punti di forza:

  • Ha mostrato capacità di ascolto e adattamento ed è stato apprezzato per la sua crescita teologica;
  • Figura dialogante, favorevole a un ruolo maggiore delle donne nella Chiesa;
  • Potrebbe rappresentare un “compromesso” capace di unire fazioni diverse.

Punti deboli:

  • Non ha un grande profilo pubblico;
  • Non ha una base elettorale fortissima.

Pierbattista Pizzaballa – La voce della Terra Santa (Italia, 60 anni)

Patriarca latino di Gerusalemme, si è distinto per il suo ruolo umanitario durante il conflitto israelo-palestinese, offrendosi persino come ostaggio in cambio di bambini detenuti da Hamas. Il suo profilo internazionale lo rende una figura rispettata, ma ancora poco esplicita sulle grandi questioni dottrinali.

Pierbattista Pizzaballa (al centro) assieme a Rosanna Tabasso ed Ernesto Olivero | Photo by CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.en) – Alanews.it

Ruolo attuale: Patriarca latino di Gerusalemme.
Posizionamento: Pastorale, con esperienza sul campo.

Punti di forza:

  • In passato ha fatto un gesto simbolico fortissimo: si è offerto come ostaggio a Gaza per salvare dei bambini;
  • Conoscenza diretta del Medio Oriente e del dialogo interreligioso;
  • Figura silenziosa ma coerente, molto rispettata.

Punti deboli:

  • Poco conosciuto nella Curia e tra i cardinali;
  • Mancanza di un profilo teologico forte o visione dottrinale chiara.

Robert Sarah – Il custode dell’ortodossia (Guinea, 79 anni)

Figura controversa e molto conservatrice, Sarah è stato uno dei principali oppositori interni di Francesco. Critico del “gender” e vicino a Benedetto XVI, rappresenterebbe un ritorno netto alla tradizione pre-conciliare.

Robert Sarah | Photo by François-Régis Salefran licensed under CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.en) – Alanews.it

Ruolo attuale: Prefetto emerito per il Culto Divino.
Posizionamento: Ultra-conservatore.

Punti di forza:

  • Rappresenta una Chiesa fortemente ancorata alla dottrina tradizionale;
  • È molto amato nei circoli tradizionalisti per la sua difesa della liturgia e della morale;
  • Figura forte per chi vuole un cambiamento netto rispetto a Francesco.

Punti deboli:

  • Età avanzata: il suo sarebbe un pontificato breve;
  • Polarizzante, ha avuto contrasti diretti con Francesco;
  • Pochi consensi tra i cardinali del Sud America e del mondo anglosassone.

I papabili a confronto

NomeEtàPaesePosizione TeologicaPunti di ForzaCriticità
Pietro Parolin70ItaliaModerato / pragmaticoEsperto diplomatico, figura di continuità, rispettato in CuriaAccordo con la Cina contestato, visto come troppo politico
Luis Antonio Tagle67FilippineProgressistaCarismatico, popolare in Asia, vicino a FrancescoIn calo di visibilità, poco sostenuto dai conservatori
Peter Turkson76GhanaTradizionale su dottrina, progressista su giustizia socialeVoce forte su ambiente e povertà, possibile primo papa africano modernoEtà elevata, percepito come indipendente e poco strutturato
Péter Erdő72UngheriaConservatoreTeologo solido, sostenuto dai tradizionalisti, figura “restauratrice”Poco carismatico, vicino a politici nazionalisti
Matteo Zuppi69ItaliaProgressista / socialePopolare, pacificatore, forte continuità con FrancescoTroppo progressista per i conservatori, osteggiato da parte dell’Est Europa
José Tolentino Mendonça59PortogalloRiformatore / intellettualeGiovane, brillante, culturalmente aperto, vicino alla visione di FrancescoEtà potrebbe spaventare, posizioni considerate troppo liberali
Mario Grech68MaltaCentrista con apertureFigura equilibrata, in crescita, sostenitore del sinodo e del dialogoPoco noto, profilo basso, visione teologica poco definita
Pierbattista Pizzaballa60ItaliaPastorale / discretoForte impegno sul campo (Gaza), stimato per il coraggio e il silenzioPoco visibile tra i cardinali, assenza di visione teologica pubblica
Robert Sarah79GuineaUltra-conservatoreDifensore dell’ortodossia, simbolo di resistenza tradizionalistaEtà molto avanzata, figura divisiva, oppositore diretto di Francesco

La scelta del nuovo Papa sarà il risultato di un equilibrio delicato tra visioni teologiche, equilibri geopolitici e personalità. Continuità o cambiamento, apertura o ritorno alla tradizione: chiunque sarà eletto, dovrà affrontare un mondo cattolico più complesso e frammentato che mai.

Tags: apertura

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