Il termine handycam è stato coniato dalla Sony Corporation nel 1985 per commercializzare la prima camcorder che supportava il nuovo formato Video8 e che andava a rimpiazzare i precedenti modelli basati sul Betamax. Il nome è stato scelto dalla compagnia per enfatizzare le dimensioni ridotte della videocamera, che poteva essere sorretta agevolmente con il solo palmo della mano, a differenza delle telecamere a spalla allora diffuse. Pensata inizialmente per un uso in ambito domestico e amatoriale, la handycam ha attirato fin da subito l’attenzione degli operatori professionisti grazie alla sua praticità. Il suo avvento è stato infatti decisivo per la diffusione del videogiornalismo e degli “One Man Crew”.
Visto il suo successo, la Sony ha continuato a produrre la videocamera adeguandola ai nuovi formati di videoregistrazione che venivano sviluppati (Hi8, Digital8 e così via). Nel giro di pochi anni, anche le diverse case concorrenti hanno cominciato a lanciare sul mercato le loro handycam e, con il passare tempo, il termine ha iniziato a indicare qualsiasi tipo di videocamera compatta, sebbene quelle prodotte dalla Sony siano le uniche ad avere l’esclusiva del nome, riportato ancora oggi sull’involucro esterno.
Il mercato odierno propone un’ampia gamma di handycam, ciascuna con determinate caratteristiche atte a soddisfare ogni fascia della clientela, dagli amatori ai professionisti della ripresa. Prima di acquistare una videocamera bisogna, quindi, valutare diversi fattori per scegliere quella più adatta alle proprie esigenze.
Uno dei primi aspetti da considerare è la risoluzione. Al giorno d’oggi, le handycam più diffuse hanno una risoluzione 4k Ultra HD (3840×2160 pixel), ma per sfruttare al massimo le potenzialità offerte da questo formato bisogna disporre anche di un televisore o di un pc che lo supportino, altrimenti la qualità del video riprodotto risulterà inferiore rispetto a quello effettivamente registrato. Nel caso in cui non si potesse usufruire di tali dispositivi, basta settare o acquistare una videocamera con risoluzione più bassa, come le Full HD (1920×1080 pixel), che garantiscono comunque immagini di ottima fattura.
Chi decide di prendere una handycam 4k deve poi tener presente che i filmati girati con la risoluzione più profonda sono anche i più pesanti. È bene quindi dotarsi anche di una memoria esterna molto capiente, per conservare tutti i lavori senza sovraccaricare il proprio computer.
Per ottenere risultati più professionali, gran parte delle videocamere disponibili permettono di collegare diversi accessori, come microfoni esterni, pannelli Led, filtri per l’obiettivo, convertitori focali (grandangolari o tele) e altro ancora. Chi vuole comprare una videocamera con l’intento di espandere il sistema deve assicurarsi innanzitutto che il modello scelto lo permetta e, cosa non meno importante, guardare quali accessori supporta. Le videocamere Sony, ad esempio, sono spesso compatibili solamente con i dispositivi prodotti dalla società stessa, obbligando così il cliente ad acquistare esclusivamente altri articoli del brand.
Un elemento che consente di aver sempre sotto controllo le riprese è il mirino elettronico. Può capitare che, in situazioni di eccessiva luminosità, lo schermo orientabile della videocamera si faccia illeggibile, diventando molto scuro (allo stesso modo di quanto accade con gli smartphone). Avvicinando l’occhio al mirino elettronico, si potrà invece osservare nitidamente quanto si sta riprendendo. Se il modello da acquistare non dispone di questo strumento, allora ci si deve focalizzare sulle caratteristiche del display estraibile, controllando due parametri: la diagonale in pollici e la risoluzione. Più è alto il numero di pixel a parità di diagonale, più è alta la risoluzione. L’immagine visualizzata su di esso sarà quindi di maggiore qualità.
Un altro strumento imprescindibile di ogni videocamera è lo zoom. Gran parte delle handycam oggi in commercio possiede sia lo zoom ottico che quello digitale. Ma qual è la differenza tra i due? Il primo permette di ingrandire il soggetto inquadrato attraverso lo spostamento interno delle lenti che compongono l’obiettivo, senza compromettere la qualità della ripresa. Il secondo, invece, ingrandisce le immagini via software, rendendo le immagini sgranate. Lo zoom ottico è quindi superiore a quello digitale ma, in ogni caso, ingrandire troppo le immagini durante la ripresa può nascondere delle insidie. Infatti, più è profondo l’ingrandimento, più il filmato risentirà delle naturali vibrazioni della mano che regge la telecamera. Per eliminare questo problema, le case produttrici hanno installato sui loro prodotti uno strumento chiamato stabilizzatore di immagini, che rende la ripresa più stabile e le immagini ferme. Prima di acquistare una videocamera è bene appurare che il modello selezionato lo possieda.
Al giorno d’oggi, poi, ciascuno di noi possiede uno smartphone, un dispositivo con oramai un’infinità di funzioni, tra le quali anche il montaggio di un video. Per questo motivo, molte videocamere offrono la possibilità di essere collegate tramite Wi-Fi ai dispositivi mobili con sistema operativo Android e iOS. Sarà compito dell’utente individuare il programma di editing da scaricare dagli store online.
In generale, le videocamere si possono raggruppare in tre categorie principali: “consumer” o compatte, “prosumer” o semiprofessionali e professionali. Ognuno può scegliere tra queste in base all’uso che ne farà, all’esperienza che ha alle spalle e al budget di cui dispone: le consumer saranno quelle videocamere da utilizzare con uno stesso settaggio automatico in qualsivoglia situazione, quindi rivolte a un utilizzatore con un know how basico e di conseguenza a un videogiornalista al primo vero appuntamento con una camera compatta; le prosumer diventano interessanti per un reporter che ha già incamerato conoscenze tecniche di medio livello e vuole approfondire le funzionalità di una camera utile anche ad approfondimenti e reportage. Per le professionali, ci allontaniamo dal significato originario di handycam data l’alta tecnologia insita nello strumento e i prezzi in cui ci imbatteremmo.
Concentriamoci, dunque sulle prime due tipologie.
Nella famiglia delle videocamere compatte, tra le più consigliate e utilizzate vi è la Canon Legria HF R806, una telecamera Full HD con zoom digitale fino a 57x, touch screen e dotata di potenti tecnologie che assicurano anche un’ottima resa audio. L’obiettivo è supportato dallo stabilizzatore ottico “Intelligent IS”. Il prezzo di listino è di 289,00 euro.
Se invece si vogliono ottenere immagini di qualità più alta, allora si può optare per la Panasonic HC-VX980 Ultra HD 4k. Il costo è superiore rispetto alla precedente (699,00 euro) in quanto monta un’ottica Leica, azienda fra i leader nel settore, che garantisce una nitidezza delle immagini nettamente superiore.
Una terza opzione è quella rappresentata dalla Handycam Sony FDR-AX33. Le sue dimensioni, ulteriormente rimpicciolite rispetto alla versione precedente, la rendono la videocamera 4K UltraHD più portatile disponibile sul mercato. Utilizza un sensore Exmor R retroilluminato con un obiettivo Zeiss e il suo display da 3 pollici 16:9 permette di gestire in maniera semplice l’inquadratura. Lo zoom ottico è da 10x. Prezzo proposto al pubblico: 850,00 euro.
Chi alle spalle possiede già una discreta esperienza, come detto, può scegliere una videocamera semiprofessionale, come la Panasonic AG-AC30 4k, con uno zoom ottico da 20x che offre una risoluzione elevata anche in ambienti con scarsa luminosità. La camera è disponibile a partire da 1.265,00 euro.
Un’ottima alternativa è la Sony FDR-AX100E HD, anch’essa 4k dotata sia di uno zoom ottico da 12x, sia di uno zoom digitale che può raggiungere i 160x. Possiede un display LCD Xtra Fine 16:9 da 8,8 centimetri e obiettivo Zeiss-Vario Sonnar T. Il prezzo è di 1.600,00 euro.
Sul mondo del videogiornalismo sembra concentrarsi Canon, in un dualismo ad alto tasso di competitività con Panasonic: se quest’ultima risulta essere molto utilizzata nel comparto delle troupe ENG e delle regie fly-case per immagini puramente televisive riprese dagli operatori, Canon dedica una flotta di camera che dalla XA alla XF possono sicuramente rientrar
e nelle tipologie di strumenti di cui un videoreporter può munirsi.
Negli ultimi anni, infine, il mercato delle vendite è dominato da un particolare tipo di camere, nate per le riprese d’avventura ma entrate anche in ambiti diversi dalla loro iniziale destinazione: le GoPro. Le loro dimensioni molto contenute le rendono particolarmente comode per il trasporto e per le riprese in situazioni estreme ma restano comunque poco compatibili con il settore professionale, soprattutto per le ridotte possibilità di estendere il loro sistema con accessori esterni, spesso necessari, ad esempio, nel campo del videogiornalismo.
di Davide Dalla Pria
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