Calcio, Buffon: “Il ritiro è la prima morte di uno sportivo”
“Rialzarsi nella vita dipende da te e da quanta voglia hai di non rimanere sdraiato”
Calcio (Milano). “Il ritiro per un uomo di 45 anni, agli occhi della gente, è una cosa normale. Però adesso che è passato un anno e mezzo da quel giorno e sono molto più sereno rispetto a 15 mesi fa, posso dire con assoluta sincerità che il ritiro è la prima morte che subisci e che devi affrontare. A differenza di altre carriere, quella dello sportivo è una carriera più breve e finisce quando sei abbastanza giovane: la vera difficoltà è come riempire la giornata. Io per 34 anni ho fatto lo stesso mestiere e avevo tutti giorni organizzati, tutto il giorno, da qualcun altro. Poi, di punto in bianco, ti trovi a dover riempire quelle 24 ore, che è bellissimo all’inizio, ma diventa un po’ spaesante alla lunga”. Lo ha dichiarato Gigi Buffon durante l’evento di presentazione del suo nuovo libro ‘Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi’. “Penso che alcune volte il rialzarsi te lo insegni la vita, ma dipende anche da te: da quanta voglia hai di non rimanere sdraiato. Secondo me alcune volte, nei momenti più complicati, se trovi una motivazione interiore, allora riesci a ritrovare delle energie che pensavi di non avere. Se invece capisci che nel tuo futuro non c’è più un qualcosa che possa stimolarti, allora è il momento che rimani sdraiato”, ha concluso. (Sebastiana Risso/alanews)
Se non sei abbonato e vuoi acquistare questo video clicca qui