Calcio, ‘Lazio e libertà’ dopo l’aggressione: “Stanchi di passare per fascisti”
La vittima dell’imboscata: “Mi aspettavano, se vogliono altre nostre bandiere gliele regaliamo”
SPORT (Roma). Al termine di Lazio-Udinese di Coppa Italia un tifoso della Lazio appartenente all’associazione ‘Lazio e libertà’ è stato aggredito da altri due esponenti della tifoseria biancoceleste e ha subito il furto della sua bandiera: “Sono stato aggredito da dietro con una manata o un pugno – ha raccontato -. Mi stavano aspettando, eravamo quattro gatti. Mi hanno gridato: ‘Siete quei bastardi di Lazio e libertà’. Abbiamo ricevuto una miriade di attestati di solidarietà, ma anche sberleffi dalla parte del tifo laziale che ci è ostile. Ci saremmo aspettati una reprimenda da parte della Lazio, che non c’è stata. Mi hanno rubato una delle bandiere piccoline, ne abbiamo altre 500. Se vogliono altre bandiere gliele regaliamo. In quel mondo rubare la bandiera è come nel mondo militare quando un reggimento perde lo striscione e si deve sciogliere. Per noi è strano accostare quei termini al mondo sportivo”. Patrizia De Rossi, facente parte del direttivo dell’associazione, ha aggiunto: “‘Lazio e libertà’ nasce il 9 gennaio 2020 dal desiderio di una serie persone di diverse colorazioni politiche stanchi di essere etichettati come fascisti e nazisti. Gli associati sono circa 300, abbiamo lanciato l’iniziativa del ‘biglietto sospeso’ per far andare allo stadio coloro che non hanno i soldi”. (Andrea Corti)
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