Milan frenata per Paratici | Instagram - alanews
Problemi per la trattativa con l’ex dirigente della Juventus: riparte la caccia al ds in casa Milan
Il Milan si trova attualmente a un bivio cruciale riguardo alla sua dirigenza, con un’attenzione particolare rivolta a Fabio Paratici, ex dirigente di Juventus e Tottenham. Dopo settimane di colloqui e incontri, sembra che il club rossonero abbia optato per una significativa frenata nei tentativi di ingaggiare Paratici, una situazione che ha sollevato non poche preoccupazioni all’interno della società. La causa principale di questo rallentamento risiede nella squalifica sportiva che attanaglia Paratici, un ostacolo che, a quanto pare, non è stato possibile superare.
La questione della squalifica non è una novità: era un tema noto fin dall’inizio delle trattative. Tuttavia, è emerso con sempre maggiore urgenza nel corso dei colloqui tra le parti. La squalifica impone a Paratici un limite operativo fino al 20 luglio, il che significa che non potrebbe partecipare attivamente alle trattative di mercato e alla gestione quotidiana del club. Questo fattore ha inevitabilmente spinto il Milan a riconsiderare la sua posizione e a esplorare altre opzioni per il ruolo di direttore sportivo.
Fino a poco tempo fa, il nome di Paratici appariva come uno dei più promettenti per il Milan, soprattutto dopo il primo incontro avvenuto a febbraio con l’azionista di maggioranza Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimović. In quell’occasione, Paratici era emerso come un candidato di spicco in una short list che includeva anche nomi come quelli di Andrea Berta e Igli Tare. Tuttavia, con il passare delle settimane, la situazione è cambiata radicalmente. Berta ha deciso di accettare un’offerta dall’Arsenal, mentre Tare ha gradualmente perso terreno, lasciando Paratici come il principale contendente per il ruolo.
Negli ultimi giorni, Paratici ha avuto incontri approfonditi con l’amministratore delegato Marco Furlani e un secondo faccia a faccia con Cardinale a Londra. Nonostante ci fosse una certa convergenza progettuale, la spada di Damocle della squalifica ha continuato a pendere sopra le trattative. Le preoccupazioni non riguardano solo il fatto che Paratici non potrà operare pienamente fino a luglio, ma anche le implicazioni legali legate all’inchiesta Prisma, che potrebbe portare a una condanna per l’ex dirigente e complicare ulteriormente il suo eventuale ingaggio.
Il dialogo tra le parti è ora passato nelle mani degli avvocati, e la sensazione è che non si sia giunti a un accordo soddisfacente per il Milan. La dirigenza rossonera sta esaminando altre opzioni e, come risultato di questa situazione, nomi come Tare e D’Amico sono tornati in gioco, portando a nuove valutazioni e strategie.
La questione della squalifica di Paratici ha messo in evidenza un altro aspetto cruciale: il Milan si trova di fronte a sfide significative nelle prossime settimane, come la scelta di un nuovo ds e il rafforzamento di una rosa che ha bisogno di miglioramenti urgenti. La ridotta operatività di Paratici, che non potrebbe contribuire attivamente durante la finestra di mercato extra prevista dal 1° al 10 giugno in vista del Mondiale per club, rende complicata la pianificazione futura.
Recentemente, Furlani ha rilasciato dichiarazioni vaghe riguardo al nuovo direttore sportivo, accennando alla necessità di trovare una figura più tradizionale per consolidare i ruoli dirigenziali. Questa incertezza non fa altro che aumentare la pressione sulla società, che deve accelerare nella pianificazione della prossima stagione. La necessità di prendere decisioni rapide e strategiche è ora più che mai evidente, poiché il Milan si prepara ad affrontare un futuro incerto, ma ricco di opportunità e sfide.
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