“Abbiamo passato dieci anni insieme in redazione quando nacque la terza rete. Lo ricordano tutti per 90° minuto, io voglio ricordarlo per quello che è stato veramente: un grande narratore, un cronista. Era il punto di riferimento del Tg1 durante gli anni del terrorismo, della camorra, del bradisismo e del terremoto. Ha fatto innamorare gli italiani dell’archeologia con i suoi speciali. Ha “volgarizzato” un tema che è sempre stato chiuso, quello dei beni artistici. Era un innovatore: lui non scriveva i pezzi, parlava sulle immagini che montava. È stato il precursore del giornalismo popolare, stava dalla parte della gente ed era amato. Lui faceva sorridere tutti, era simpatico e chiudeva sempre con il sorriso. Non era burbero, era attrattivo e voglio ricordarlo con un sorriso”. Così Sandro Ruotolo all’ingresso della chiesa dove si sono celebrati i funerali di Luigi Necco a Napoli
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