Il portoghese ha espresso la sua delusione su Instagram dopo aver trascorso 90′ in panchina nella partita dell’Olimpico contro la Roma
Il giovane portoghese Francisco Conceição ha condiviso la sua delusione sui social media dopo essere rimasto in panchina durante la partita tra Juventus e Roma, che si è conclusa con un deludente pareggio per 1-1. Nella sua storia, il calciatore ha pubblicato un’immagine che lo ritrae mentre esulta per un gol realizzato contro l’Inter, indossando la maglia bianconera con il suo nome e numero ben in vista. Le sue parole, “Un giorno sapranno…”, esprimono un mix di frustrazione e determinazione, un chiaro segnale per chi non riconosce il suo potenziale.
Il nuovo schema di gioco di Tudor: c’è ancora spazio per Conceição?
Con l’arrivo di Igor Tudor sulla panchina della Juventus, la squadra ha adottato un nuovo schema di gioco, il 3-4-2-1, che ha limitato le opportunità di Conceição. Negli ultimi incontri, il giovane talento ha visto il suo tempo in campo ridursi drasticamente, con soli 24 minuti giocati contro il Genoa su un totale di 180. La sua natura di esterno d’attacco, abituato a muoversi sulle fasce, si scontra con un sistema che privilegia un gioco più centrale.
Il futuro alla Juve in bilico
Inoltre, il fatto che Conceição sia in prestito secco dal Porto complica ulteriormente la sua situazione. La Juventus, attualmente, potrebbe essere restia a investire su un giocatore di cui non possiede il cartellino, soprattutto in un momento in cui la squadra è in cerca di risultati immediati e di continuità. Tuttavia, molti tifosi e esperti del settore si aspettavano di vedere in campo un giocatore dal grande potenziale come lui, specialmente negli ultimi frangenti di una partita così importante.
Ripercussioni sul morale
Questa mancanza di opportunità potrebbe avere ripercussioni sul morale del giovane, che ha dimostrato di avere le qualità per imporsi, come evidenziato nel suo ingresso in campo in altre partite. In questo contesto, le parole di Conceição potrebbero rappresentare non solo una lamentela personale, ma anche un appello a una maggiore considerazione da parte della dirigenza e dell’allenatore.