A Roma il ricordo del rogo di Odessa dove i nazionalisti ucraini uccisero 48 filorussi
Presenti anche cittadini del Donbass. Lilia: “Mio fratello ucciso nel 2015 a Lugansk dove era nato e cresciuto”
CRONACA (Roma). A Roma in Piazza San Giovanni il sit-in in ricordo dei 48 morti filo russi uccisi dai nazionalisti ucraini a Odessa, nel rogo della Casa dei Sindacati del 2014. “Sono qui per dare sostegno e per stare con gli amici per dire che noi siamo per la pace per prima cosa. Siamo qui per dire che dal 2014 ci hanno aggredito nel Donbas. Mio fratello è stato ucciso da un cecchino nel 2015 solo perchè difendeva la propria casa. L’altro mio fratello combatte a Lugansk. Per che cosa ci uccidete? Io sono nata e cresciuta con Mosca come capitale, con il russo come russa e l’inno era quello dell’Unione Sovietica. Non accetterò mai questa nuova nazionalità ucraina”, afferma Lilia cittadina di Lugansk. “Non ci stupiamo dell’assenza totale dei sindacali confederali. Anzi abbiamo visto che negli ultimi anni si sono prodigati a dare la propria solidarietà al governo ucraino con una delegazione della Cgil che davanti la Casa dei Sindacati ha professato il proprio appoggio a Maidan”. (Marco Vesperini/alanews)
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