Acciaierie Piombino, il sindacato chiede un piano industriale alla Regione
Massimo Lami, Usb: “E’ ora di pensare a una nazionalizzazione seria”
CRONACA (Firenze). Un gruppo di rappresentanti del sindacato di base di Piombino è arrivato sotto la sede della Regione Toscana per rivendicare i propri diritti, per mettere l’accento sulla crisi dell’acciaio nel livornese, dove occorre una bonifica del territorio di Piombino e riqualificazione del settore. I lavoratori in cassa integrazione della Jindal lamentano continui rinvii del piano industriale e chiedono un ingresso dello Stato nel loro comparto. “Noi siamo venuti qua davanti alla Regione perché a Piombino la situazione è diventata davvero drammatica” spiega Massimo Lami di Usb. “Non si investe più, sembra che i soldi della Comunità europea non arriveranno. Ci sono mille lavoratori in cassa integrazione che non hanno un futuro. Non è previsto nessun investimento dell’Europa per la siderurgia. Tutto è bloccato perché Piombino ha bisogno di bonificare. Ci vogliono interventi forti per far rilanciare lo stabilimento. A questo punto si pensi a una nazionalizzazione seria, dove si produce acciaio pulito. Noi sappiamo solo che tra 4 mesi ci finisce la cassa integrazione ed è uno schiaffo alla dignità delle persone”. (Emanuele De Lucia/alanews)
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