Afghanistan, in piazza a Napoli per chiedere corridoi umanitari
“È tempo di ripensare la gestione dei flussi migratori”
(Napoli). “La mia famiglia è in Afghanistan, io sono scappato nel 2009. Ora hanno chiuso tutti le frontiere e non hanno la possibilità di muoversi. È colpa di Biden e di tutto il mondo, non si può lasciare così un paese nato da poco” racconta un afghano che vive a napoli da più d dieci anni, presente alla manifestazione che si è tenuta all’esterno della Prefettura di Napoli per chiedere corridoi umanitari
“Qui non si tratta solo di garantire corridoi umanitari per chi vive una condizione di disagio e di pericolo di vita imminente – ha dichiarato Laura Marmorale della Ong Mediterranea – ma è necessario anche ripensare la gestione dei flussi migratori e delle frontiere. Chi si occupa da sempre di corridoi umanitari sa benissimo che in situazione del genere si salvano le persone, chiunque esse siano e qualunque età abbiano. Non si può certo pensare di salvare semplicemente quella che viene considerata la parte migliore dei popoli” (Luca Leva/alanews)
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