Aggressione omofoba a Milano, la vittima: “Mia famiglia non tranquilla che io resti qui”
“La politica prenda posizione, si faccia formazione al rispetto e all’amore”
Cronaca (Milano). “Eravamo io e il mio compagno, avevamo fatto una serata tranquilla al sushi in piazza Miani, alla fine di un mio turno infernale. Poi siamo tornati a casa a piedi, ci tenevamo mano nella mano e un gruppetto di 5 persone ha iniziato a inveirci contro. Io, purtroppo, ho risposto a queste provocazioni, due persone hanno provato a dividerci e poi una mi ha tirato un pugno in testa. Sono stato bloccato, poi io e il mio compagno ci siamo allontanati e così gli aggressori. Sono stato in pronto soccorso, dopo 6 ore di osservazione mi hanno dato prognosi 3 giorni”. Così Ivano Cipollaro, con la voce rotta dall’emozione, racconta l’aggressione omofoba subita da lui e dal proprio compagno Alfredo a Milano, nella notte tra sabato 21 e domenica 22 dicembre. “Se li rincontrassi direi loro di informarsi e chiederei il perché di questa cattiveria. Ho avuto solidarietà da tutta la comunità LGBT milanese. Luca Paladini (consigliere di regione Lombardia ndr.) non ci ha fatto sentire soli”, ha aggiunto. “Appello? La politica prenda posizione, venga fatta formazione a rispetto e amore”, ha continuato. “Mi è rimasta una ferita psicologica, la mia famiglia non è tranquilla che io stia qui”, ha concluso. (Riccardo Sciannimanico/alanews)
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