Amarezza e delusione per il mancato passaggio della Toscana in zona gialla
Il ristoratore Bartoloni: “Guardando l’Italia, siamo isolati”
CRONACA (Firenze). La Toscana credeva fortemente di diventare gialla in questo fine settimana e invece dovrà aspettare un’altra settimana prima del passaggio. Si legge delusione e amarezza nei volti dei commercianti che pagano il prezzo più alto di questa ulteriore restrizione. Soprattutto i ristoratori non possono tornare a servire in tavola e l’asporto limita i loro guadagni e il flusso di clienti che diminuisce di giorno in giorno.
Riccardo Bartoloni, titolare del ristorante Giannino in San Lorenzo, zona del mercato centrale, spiega così la sua amarezza: “La beffa più grande è quella di dover dire dobbiamo fare un’altra settimana, riaprire il 20 per chiudere il 23 o il 24 e poi dopo devi riaprire il 27 per richiudere il 31. Io posso capire i negozi di abbigliamento che può accendere e spegnere le insegne, ma un ristorante è messo male. La merce è deperibile, non è di plastica. Ci sono delle regioni che hanno situazioni più catastrofiche della Toscana. Se guarda la mappa d’Italia, siamo isolati”. Molti fiorentini si fermano a guardare le vetrine, ma pochi ingressi nei negozi e soprattutto il divieto di spostamento tra un Comune e l’altro costringe la città in una bella giornata di sole ad appannaggio esclusivo dei fiorentini. “Il fatto di non essere neanche passati alla zona gialla in un calvario che dura da marzo non ha aiutato. Noi cerchiamo di puntare sul nostro prodotto made in Italy, puntiamo sulle nostre sole forze” chiarisce Francesco Graziani del negozio Benheart in centro. (e.delucia)
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