Anan Yaeesh, il legale dopo l’udienza a L’Aquila: “Corte non si è pronunciata su estradizione”
Le parole di Flavio Rossi Albertini: “Procuratore ha presentato documentazione su arresti di ieri”
CRONACA (L’Aquila). Il legale di Anan Yaeesh e di Saji Rabhi Irar, due dei tre palestinesi arrestati a L’Aquila con le accuse di terrorismo, ha parlato dopo l’udienza per la non estradizione in Israele del primo uomo. “Come è andata l’udienza sull’estradizione? Non come ci aspettavamo e cioè la Corte non si è pronunciata e scioglierà la riserva nei prossimi giorni”, ha esordito così l’avvocato. Una giornata condizionata proprio dagli arresti che, come ha detto Rossi, ha visto “il Procuratore presentare tutta la documentazione inerente agli eventi di ieri. Tutto questo per dire che, se non si procederà con l’estradizione, l’Italia ha comunque intrapreso la stessa indagine portata avanti da Israele”. In parole povere, l’uomo potrebbe restare in carcere in Italia senza essere spedito nel paese che potrebbe tentare alla sua vita. “Negli atti che riguardano i tre indagati non si menziona mai la Jihad”, ha sottolineato smorzando le polemiche di chi ha parlato di terrorismo islamico. Poi ha continuato parlando dall’udienza in Corte d’appello a Roma prevista il prossimo 20 marzo. “Per il momento rimane confermata, dipende se la decisione sulla non estradizione verrà presa prima di quel giorno”, ha rimarcato. (Davide Di Carlo/alanews)
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