FABRIANO (ANCONA), L’11 aprile si svolgeranno assemblee sindacali nelle sedi di Fabriano e nello stabilimento Beko di Melano, riguardanti un nuovo accordo con il ministero delle Imprese. Resta critica la situazione con 270 esuberi totali. Obiettivo: salvaguardare l’occupazione
Domani, 11 aprile, si svolgeranno importanti assemblee sindacali e consultazioni per i lavoratori della Beko nei siti di Fabriano e Melano, in provincia di Ancona. Questi incontri mirano a presentare la bozza di accordo quadro recentemente discussa al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’appuntamento si configura come un momento cruciale per il futuro dell’occupazione e della produzione, data la complessità della situazione attuale.
Orari delle Assemblee e Importanza della Partecipazione
Le assemblee sono programmate in orari specifici: a Melano, le consultazioni si terranno dalle 8:30 alle 9:30 e dalle 14:00 alle 15:00, mentre per gli impiegati della sede di Fabriano sono previsti incontri dalle 10:30 alle 12:00. La partecipazione del segretario nazionale della Fim-Cisl, Massimiliano Nobis, sottolinea l’importanza della questione a livello nazionale, evidenziando come la vertenza interessi non solo i lavoratori e le loro famiglie, ma anche l’intera comunità fabrianese.
Preoccupazioni per gli esuberi
Il contesto di queste assemblee è segnato da preoccupazioni significative riguardo ai numeri degli esuberi. Secondo le ultime comunicazioni sindacali, si parla di 206 lavoratori in esubero nelle sedi impiegatizie e di 64 nello stabilimento di Melano. Queste cifre evidenziano una crisi occupazionale che potrebbe avere ripercussioni devastanti sul tessuto sociale ed economico della zona. La Fim-Cisl ha già espresso la necessità di trovare soluzioni che possano garantire la salvaguardia dei posti di lavoro, un aspetto che sarà al centro delle discussioni durante le assemblee.
Il referendum come opportunità di coinvolgimento
Il documento che verrà presentato ai lavoratori rappresenta il frutto di negoziati complessi e delicati, e le sue implicazioni riguardano non solo i numeri, ma anche il futuro industriale del sito di Fabriano. La possibilità di un referendum tra i lavoratori per approvare o meno l’accordo è un passo importante, poiché permette a ciascun dipendente di esprimere la propria opinione su una questione così cruciale. La consultazione è vista come un’opportunità per coinvolgere attivamente i lavoratori nel processo decisionale, rendendoli parte integrante della soluzione.
La situazione di Beko non è isolata; riflette un trend più ampio che colpisce il settore industriale in Italia, dove molte aziende affrontano sfide simili legate a ristrutturazioni e adeguamenti produttivi. La questione degli esuberi e della salvaguardia dei posti di lavoro è al centro delle agende sindacali e politiche, poiché si cerca di bilanciare le esigenze economiche delle imprese con la necessità di proteggere i diritti dei lavoratori.
In questo contesto, la presenza di Nobis e di altri rappresentanti sindacali è fondamentale per garantire che le voci dei lavoratori vengano ascoltate e considerate nel processo di negoziazione. La Fim-Cisl, in particolare, sta facendo pressioni affinché si attui un piano di rilancio per la Beko, che preveda non solo la salvaguardia dei posti di lavoro, ma anche investimenti in innovazione e formazione professionale.
La giornata di domani si prospetta dunque come un momento decisivo per il futuro di molti lavoratori e delle loro famiglie, ma anche per l’economia locale di Fabriano. La speranza è che, attraverso il dialogo e il coinvolgimento attivo, si possa trovare una soluzione che garantisca la continuità produttiva e la stabilità occupazionale, elementi essenziali per il benessere della comunità. La sfida che attende i lavoratori di Beko è grande, ma la loro determinazione e il supporto sindacale potrebbero rivelarsi decisivi nel definire un futuro migliore.