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Brescia, cercava su internet tutorial su come costruire armi: arrestato per terrorismo

Un 46enne di Brescia è stato arrestato per terrorismo dopo aver scaricato materiale di propaganda jihadista e istruzioni per costruire armi artigianali

Un recente arresto a Brescia ha sollevato preoccupazioni significative riguardo al terrorismo e alla radicalizzazione online. Un uomo di 46 anni, di origine marocchina e con cittadinanza italiana, è stato arrestato con l’accusa di addestramento ad attività con finalità di terrorismo. L’operazione, condotta dalla Polizia Postale, ha rivelato che l’indagato era attivo in diversi gruppi WhatsApp legati allo Stato Islamico, dove condivideva contenuti di propaganda jihadista e istruzioni per la costruzione di armi artigianali.

L’Operazione di arresto

L’arresto è avvenuto il 12 marzo 2025, in seguito a una perquisizione mirata in una rimessa a Brescia. Durante l’operazione, gli agenti hanno trovato un repertorio inquietante di materiale scritto in arabo, tra cui fogli manoscritti che inneggiavano al martirio e alla guerra santa. Nonostante l’assenza di armi o materiali esplosivi, il quadro indiziario era sufficientemente grave da giustificare l’intervento delle forze dell’ordine.

Le indagini e il ruolo della rete

Le indagini sono iniziate a novembre 2023, quando il Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Perugia ha iniziato a monitorare attività sospette online. L’uomo era emerso come una figura di rilievo all’interno di gruppi di proselitismo jihadista attivi su piattaforme di messaggistica istantanea. Secondo la Procura di Perugia, aveva dimostrato un particolare interesse per il materiale di propaganda jihadista, ricevendo e condividendo contenuti correlati a pratiche terroristiche.

La necessità di interventi tempestivi

L’operazione ha suscitato un ampio dibattito sull’efficacia delle misure di prevenzione del terrorismo in Italia. Le autorità hanno ribadito l’importanza di un monitoraggio costante delle attività online, poiché la radicalizzazione può avvenire anche attraverso canali digitali. Questo richiede interventi tempestivi e mirati per affrontare la minaccia del terrorismo.

Inoltre, il caso ha evidenziato la necessità di una maggiore consapevolezza da parte della società civile riguardo alla radicalizzazione e ai segnali di allerta. È fondamentale che la comunità sia in grado di intervenire prima che situazioni pericolose si concretizzino. Le indagini continuano con l’obiettivo di chiarire eventuali collegamenti con reti di supporto al terrorismo e di prevenire ulteriori atti di violenza.

In conclusione, l’arresto di Brescia rappresenta un tassello importante in un mosaico più ampio, richiedendo un approccio integrato e multidisciplinare per affrontare efficacemente la minaccia del terrorismo e della radicalizzazione online.

Redazione

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