Il contenuto di un brevetto | Photo by Marcello Toncelli - Alanews.it
Nel 2024, l’Italia ha registrato un significativo rallentamento nel numero di richieste di brevetto, con una riduzione del 4,5% rispetto all’anno precedente. Questo dato, estrapolato dal nuovo rapporto dell’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO), ha destato preoccupazione tra gli esperti del settore, ma non ha impedito al Paese di mantenere la sua posizione di rilievo a livello europeo e mondiale. Nonostante il calo, l’Italia si colloca al quinto posto in Europa e all’undicesimo nel mondo per numero di domande di brevetto presentate, un segnale che la capacità innovativa del Paese rimane comunque robusta.
Roberta Romano Götsch, Chief Sustainability Officer dell’EPO, ha commentato il risultato, evidenziando come, dopo un periodo di forte crescita, si osservi un piccolo rallentamento. Tuttavia, la situazione non deve essere vista solo in chiave negativa. Il numero complessivo di richieste di brevetto presentate a livello globale presso l’EPO nel 2024 è rimasto sostanzialmente stabile, con un lieve decremento dello 0,1%. Questo contesto internazionale suggerisce che il mercato dei brevetti sta attraversando una fase di ristrutturazione, piuttosto che una crisi conclamata.
Le richieste di brevetto sono un indicatore chiave della salute dell’innovazione tecnologica e industriale di un Paese. In Italia, nel 2024, sono state presentate un totale di 4.853 domande, mostrando un calo rispetto alle 5.080 del 2023. I settori maggiormente rappresentati includono:
In particolare, è interessante notare come i settori legati a motori, pompe e turbine stiano vivendo un’importante fase di crescita, riflettendo le tendenze globali verso la sostenibilità e l’efficienza energetica.
Geograficamente, le regioni italiane più attive nella presentazione di brevetti sono Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, che insieme rappresentano oltre il 60% delle domande totali. La Lombardia si conferma leader con 1.468 richieste, seguita dall’Emilia-Romagna con 922 e dal Veneto con 651. Tuttavia, tutti e tre i territori hanno registrato una flessione rispetto all’anno precedente:
Un dato curioso emerge dalla classifica regionale: la Toscana ha superato il Lazio, che ha visto un drastico -15,2% nelle domande di brevetto. Al contrario, alcune regioni mostrano segni di crescita. La Liguria, per esempio, ha visto un incremento del 36,4% nelle richieste, seguita da Piemonte (+15,6%), Toscana (+14,5%) e Trentino-Alto Adige (+9,3%). Questi dati dimostrano che, nonostante un quadro generale di rallentamento, ci sono aree in Italia che stanno innovando e investendo in ricerca e sviluppo in modo significativo.
Analizzando i settori di specializzazione, si nota che i principali variano notevolmente a seconda delle regioni. Mentre in Lombardia i settori di punta sono i trasporti, i polimeri e le macchine speciali, in Emilia-Romagna si evidenziano l’handling, i trasporti e i macchinari elettrici. In Veneto, le tecnologie di punta includono le macchine speciali, i beni di consumo e l’ingegneria civile. Queste differenze regionali indicano una diversificazione dell’innovazione, con ognuna che si specializza in aree di eccellenza.
Un altro aspetto interessante riguarda la presenza femminile nel campo dell’invenzione. Nel 2024, il 25% delle domande di brevetto presentate in Europa include almeno una donna tra gli inventori, ma in Italia questa percentuale scende al 21%. Questo dato riflette una situazione di disparità che meriterebbe una maggiore attenzione, poiché l’inclusione delle donne nel campo della tecnologia e dell’innovazione è fondamentale per il progresso sociale ed economico.
A livello globale, gli Stati Uniti rimangono il Paese con il maggior numero di richieste di brevetto, con una forte predominanza nel settore della tecnologia informatica. La Cina, d’altra parte, sta mostrando una crescita robusta nel settore dei macchinari elettrici, in particolare per quanto riguarda le tecnologie legate alle batterie, con un aumento vicino al 9% a livello globale.
In Italia, le aziende che si distinguono per numero di richieste di brevetto includono Coesia, Ferrari e Iveco Group, con rispettivamente 167, 136 e 55 domande. Seguono Leonardo e Pirelli, che si confermano attori significativi nel panorama innovativo nazionale. Queste imprese non solo contribuiscono all’economia italiana, ma svolgono anche un ruolo cruciale nell’avanzamento delle tecnologie e nella competitività globale.
Infine, sebbene il numero di brevetti possa essere una misura dell’innovazione, è essenziale considerare anche il supporto che le istituzioni e i centri di ricerca offrono. A livello mondiale, il Commissariato per l’energia atomica e le energie alternative in Francia guida la classifica dei centri di ricerca, seguito dall’Istituto Fraunhofer in Germania. In Italia, l’Istituto Italiano di Tecnologia e il Politecnico di Milano si posizionano tra le prime istituzioni, sottolineando l’importanza della ricerca accademica e applicata nel favorire l’innovazione.
Queste dinamiche, combinate con l’analisi dei dati, offrono uno spaccato interessante sull’evoluzione del sistema dei brevetti in Italia e sulle sfide che il Paese si trova ad affrontare nel contesto dell’innovazione globale.
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